Per gli italiani l’Australia non si trova esattamente dietro l’angolo, quindi chi decide di andare a vivere e lavorare in questo paese lo fa solo dopo aver attentamente soppesato questa possibilità, o solo dopo aver avuto la certezza di tenere in mano una buona carta da spendere. L’Australia, ancora oggi, nonostante tutto, è infatti una terra che offre buone possibilità di lavoro per chi ha voglia mettersi in gioco.
A differenza di altri stati del mondo, però, trasferirsi a lavorare in Australia impone la conoscenza delle norme che in questo paese regolano il mercato del lavoro. Vi sono infatti una serie di obblighi e di adempimenti che gli aspiranti lavoratori devono completare.
Esistono in primo luogo una serie di permessi che è necessario farsi rilasciare dal governo. Uno dei più noti è forse il Working Holiday Visa, visto può essere richiesto da tutti i giovani tra i 18 e i 30 anni di età, che consente di vivere per un anno in Australia, di studiare per un periodo di 17 settimane, o di lavorare. Il Working Holiday Visa nasce da un progetto che il governo australiano ha allestito con alcuni paesi tra cui l’Italia.
Come richiedere il Working Holiday Visa
Il Working Holiday Visa consente di entrare e uscire dal paese per un anno intero e consente di lavorare anche full time ma non per più di sei mesi con lo stesso datore di lavoro. In più se si lavora per 3 mesi in una fattoria o nel settore agricolo può essere rinnovato per altri 12. Per i primi sei mesi si ha l’assistenza sanitaria gratuita. Deve essere richiesto al Dipartimento dell’immigrazione – www.immi.gov.au – o all’Ambasciata Italiana a Roma.
Per ottenere un rinnovo di questo permesso, invece, e quindi per estendere le proprie possibilità di lavoro nel tempo, è invece necessario lavorare nelle fattorie, non avere compiuto 31 anni, rientrare in Australia entro 12 mesi dalla concessione e essere nel posto in cui si fa richiesta nel momento in cui viene rinnovato – il che significa o in Australia o all’estero, a seconda dei casi.
Per chi vuole trasferirsi a vivere e a lavorare in Australia, tuttavia, è necessario sapere che esistono anche altri tipi di permessi. Per chi si reca a studiare c’è ad esempio lo Student Visa, che consente anche di svolgere lavori part time e ha una durata pari a quella del corso di studi.
Un ulteriore permesso è poi rappresentato dallo Standard Business Sponsorship, un permesso di lavoro della durata minima di 2 anni in cui è il datore a fungere da sponsor e a garantire per il lavoratore. Vi sono poi altri due permessi rivolti a profili con esperienza che si trasferiscono in Australia. Il primo è lo Skilled Visa, che si ottiene solo con una fluente conoscenza dell’inglese e altre skill professionali di alto livello. Per questo permesso esiste infatti una apposita lista di attesa ed è necessario superare dei test.
Per chi vuole mettersi in proprio e intraprendere una attività imprenditoriale, infine, c’è il Business Visa, riservato a profili con comprovate capacità manageriali.