Per gli europei la cultura giapponese rappresenta, anche per posizione geografica, la massima espressione del mondo orientale. Il Giappone ha poi la caratteristica di svilupparsi su una serie di isole che si trovano poco al largo delle coste orientali dell’Asia, occupate da Cina e Corea. Oggi il Giappone è una delle grandi potenze mondiali e la sua economia, anche se non è più interessata da un forte fenomeno di crescita come qualche decennio fa, rimane sempre un punto di riferimento.
Potrebbe non essere una cattiva idea decidere di andare a lavorare in Giappone, soprattutto se si pensa di esportare qualcosa di tipico che possa costituire una novità. Come la cucina italiana, molto apprezzata anche dai giapponesi.
> Lavorare in Giappone – Documenti e permessi di lavoro
Ma come si fa ad aprire un ristorante in Giappone? Quali sono le procedure la seguire e le leggi da rispettare? Se il vostro sogno è quello di impiantare una vostra attività in Giappone in questa piccola guida troverete tutte le informazioni utili e i consigli per muovere i primi passi nel paese.
Ecco cosa potrete fare per aprire il vostro ristorante in Giappone.
Lavorare in Giappone – Come aprire un ristorante
Per poter aprire un ristorante in Giappone sarà necessario avere un minimo di esperienza nel campo, cioè avere un diploma per i servizi alberghieri, aver frequentato dei corsi di cucina o magari avere lavorato all’interno di ristoranti nazionali ed internazionali, in modo da avere le giuste conoscenze.
Prima di aprire la vostra attività di ristorazione in Giappone dovrete decidere che tipo di società costituire. In Giappone esistono quattro diverse tipologie di società commerciali, cioè le Kabushiki Kaisha o società per azioni, le Goemi Kaisha o società in nome collettivo, le Goshi Kaisha o ocietà in accomandita semplice e le Godo Kaisha vale a dire le società individuali. A parte i nomi la situazione non è molto diverse da quella italiana.
Se non si vuole costituire una propria società di può anche scegliere la formula del franchising, utile soprattutto per chi è all’inizio e non se la sente di avere un business completamente proprio.
Si dovrà in seguito decidere la città in cui lavorare e trovare un locale adeguato alla propria attività, che potrà essere in affitto. Si dovrà versare allora un deposito cauzionale corrispondente a tre mensilità ed un cifra, pari ad un solo mese di canone, come buona entrata, ovvero come ringraziamento per avere avuto la locazione.
Per poter lavorare in Giappone avrete bisogno di un tipo particolare di visto. Qui il visto turistico fino a 90 giorni non è necessario ma per lavorare è necessario avere il Certificate of Eligibility, che andrà richiesto all’Ambasciata o al Consolato. Viene concesso in circa due mesi e in seguito con la documentazione richiesta, come passaporto e documenti del progetto si dovrà ottenere lo Skilled Labor che autorizza ad avviare la propria impresa di ristorazione.
Un ultimo passo burocratico sarà quello dell’iscrizione alla Camera di Commercio della provincia. Quindi si dovrà presentare presso il Comune un documento sulle specifiche del locale e installare un sistema antincendio obbligatorio.