Sempre più frequentemente le aziende che hanno subito in Italia i rovesci della crisi economica e pensano di delocalizzare in un altro paese guardano con fiducia all’Europa dell’est. Perché non andare a lavorare in Polonia allora? Anche la Polonia, infatti, è entrata a far parte dell’Unione Europea da più di dieci anni ormai, nel 2004, ed è oggi è una delle zone preferite dalla multinazionali che vogliono impiantare nuove produzioni nel Vecchio Continente.
I vantaggi, come è noto, sotto il profilo economico sono molti, e, stando ai dati ufficiali, la Polonia è stata una delle poche nazioni europee in grado di aumentare il proprio prodotto interno lordo negli anni centrali della crisi economica. La crescita cumulata della sua economia è stata infatti pari al 16 per cento in un periodo di tempo compreso tra il 2008 e il 2011.
Vediamo quindi quali sono le opportunità di lavoro che la Polonia riserva ai cittadini italiani che vogliono trasferirsi a vivere e a lavorare in questo paese e quali sono i requisiti in genere richiesti da tale mercato del lavoro.
Lavorare in Polonia
Il settore produttivo attualmente più sviluppato in Polonia è quello dei servizi, che assorbe la maggior parte dei lavoratori, mentre il 30 per cento della forza lavoro è impiegata nel settore industriale e il 16 per cento circa dei lavoratori si dedica all’agricoltura.
Secondo i più recenti dati OCSE, però, il numero di lavoratori stranieri presenti nel paese è costantemente aumentato a partire dal 2010, trovando impiego soprattutto in settori come quello dell’agricoltura, delle costruzioni, della vendita al dettaglio e del commercio all’ingrosso.
In questo paese, inoltre, sono abbastanza richiesti i profili i di alto livello, ragione per cui persone con elevate competenze sono molto ricercate in settori come quello delle telecomunicazioni, della logistica o delle nuove tecnologie. Gli ambiti lavorativi che gli italiani possono prendere in considerazione per la ricerca di un lavoro in Polonia, perché in continua crescita attualmente, sono quello dell’istruzione, del comparto bancario e finanziario, dei servizi alle imprese e del turismo.
In Polonia, come in molti altri paesi d’Europa, il problema della disoccupazione giovanile è un problema abbastanza rilevante, tuttavia, e i giovani possono spesso incontrare problemi nel trovare un prima occupazione, perché il mercato del lavoro si dimostra altamente competitivo. Ma in Polonia hanno anche sede numerose grandi aziende internazionali che sono disposte ad accogliere personale straniero. Tra queste figurano Volkswagen Poznan, Polonia GlaxoSmithKline, Nordea Bank Polska, Polska Toyota, ING Bank Slaski e Citigroup Polska.
Il consiglio migliore per entrare nel mercato del lavoro polacco è quindi quello di candidarsi per uno stage, che potrebbe aprire la porta ad una occupazione più duratura.
Veniamo quindi ai requisiti linguisti ritenuti utili per lavorare in Polonia. Il polacco è la lingua maggiormente diffusa in questo paese, parlata dalla maggior parte della popolazione e dunque utile se si lavora a contatto con il pubblico, ma vi sono anche molti ambienti, come quelli accademici o quelli professionali internazionali in cui la lingua inglese viene usata come lingua della comunicazione ufficiale. L’inglese è compreso e conosciuto soprattutto dalle generazioni più giovani.