L’Europa si presenta sempre di più come un mosaico di piccole unità statali che vanno a costituire un unico, grande corpo centrale, in cui i cittadini di ogni nazione hanno la facoltà di spostarsi liberamente, per studio o per lavoro, senza la richiesta di permessi particolari. Sono 28 attualmente gli stati che compongono l’Unione Europea, alcuni dei quali costituiscono l’insieme più ristretto dell’Eurozona, in cui anche la moneta è condivisa e comune.
In questo post vi vogliamo quindi proporre una serie di informazioni di base relative alle possibilità di lavoro offerte da alcuni piccoli stati d’Europa che fanno oggi parte dell’Unione Europea. Si tratta della Slovenia e della Slovacchia, entrate a far parte della Comunità nel 2004, e della Croazia, unitasi al gruppo solo nel 2013.
Lavorare in Slovenia
Cominciamo quindi dalla piccola Slovenia. Chi desidera trasferirsi in questo posto per vivere e lavorare all’estero, troverà una terra sicuramente molto bella, in cui l’economia nazionale è trainata essenzialmente dal turismo. Nella piccola nazione nata dalla frantumazione della ex Jugolslavia vi sono però anche altri settori economici capaci di generare occupazioni. Le migliori possibilità di impiego riguardano ad esempio:
- cuochi
- ingegneri
- esperti informatici
- autisti – soprattutto di mezzi pesanti.
La lingua ufficiale di questo paese è lo sloveno, ma si parla come seconda lingua anche l’italiano o l’ungherese, la cui conoscenza potrebbe essere richiesta per lavorare.
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Lavorare in Slovacchia
Nata invece dalla frantumazione della Cecoslovacchia è la Slovacchia, con capitale Bratislava, la cui economia è caratterizzata da un settore industriale molto forte, che potrà puntare chi è in cerca di lavoro. Le industrie maggiormente alla ricerca di profili professionali sono in genere le seguenti:
- l’industria chimica
- l’industria tessile
- l’industria pesante
- l’industria elettrotecnica.
Per lavorare in Slovacchia è importante sapere che la lingua ufficiale parlata dai cittadini è lo slovacco, che appartiene al gruppo delle lingue slave. La conoscenza di questa lingua è richiesta sia per le varie attività lavorative che per quelle della vita quotidiana. Un’altra lingua abbastanza diffusa è ancora una volta l’ungherese, che viene parlato soprattutto nella parte meridionale del paese.
Lavorare in Croazia
Non lontana dall’Italia, è infine la Croazia, una terra bella almeno quanto la Slovenia, che fonda la sua economia essenzialmente sul terziario. Il settore turistico – alberghiero è molto sviluppato anche in questa nazione e sempre in ulteriore espansione. Figure e personale qualificato sono però di norma richiesti anche in altri settori. Le migliori opportunità di lavoro sono aperte per:
- architetti
- ingegneri civili
- insegnanti di lingue straniere
- esperti IT e del ramo tecnologico in genere.
Anche in Croazia, la maggior parte delle attività lavorative richiedono la conoscenza del croato. Chi conosce bene l’inglese è di sicuro avvantaggiato, ma la soluzione ottimale sarebbe quella di conoscere anche una seconda o terza lingua europea, tra cui il francese o il tedesco.
Per entrare in Croazia per lavoro, tuttavia, a differenza di quanto riguarda gli altri paesi appartenenti all’Unione Europea, è attualmente necessario avere un visto apposito per affari, rilasciato dal Consolato croato in Italia o dal Ministero degli interni croato.