Per la FIM Cisl la crisi ha ormai colpito 2mila aziende del settore metalmeccanico e, secondo i dati esposti dal segretario generale della Lombardia della categoria, Nicola Alberta, si prevede che per la seconda metà del 2011 sono stati licenziati 4.109 lavoratori, altri 56.664 sono stati messi in cassa integrazione ordinaria e straordinaria e 2.224 sono le aziende colpite, a fronte delle 1.994 del semestre precedente.
Per Nicola Alberta la situazione è sempre più drammatica perché vede nel complesso salire a 60.773 i lavoratori sospesi, anche se al di sotto del picco massimo raggiunto nel primo semestre 2009.
Secondo Alberta
oramai cassa integrazione, sia ordinaria che straordinaria, e mobilità non sono più da tenere distinte, perchè sempre più spesso alla cassa ordinaria segue direttamente il licenziamento
Alberta chiede una maggiore presenza della Regione al fine di sostenere le aziende in crisi; infatti, per il segretario generale della Fim CISL lombarda
Deve intervenire al più presto con un rinnovato impegno sulle politiche industriali e settoriali. Servono interventi pubblici di sostegno agli investimenti e all’accesso al credito condizionati da programmi di consolidamento industriale e piani sociali per l’occupazione da parte delle imprese
Intanto, alla Sisme di Como i lavoratori si auto-tassano per salvare azienda; infatti, i lavoratori e dirigenti della Sisme di Olgiate Comasco (Como) hanno accettato di tagliarsi la busta paga per convincere la proprietà dell’azienda ad investire 5 milioni di euro nello stabilimento italiano che produce motori per elettrodomestici e salvare così il posto di lavoro.
Lo ha annunciato la Fim CISL della Lombardia che è stata una delle realtà sindacali che hanno più inciso per il successo dell’intesa. In base all’intesa sottoscritta dalle rappresentanze sindacali si garantiscono così un risparmio di 700.000 euro attraverso anche la disponibilità dei lavoratori ad una contribuzione ‘una tantum’, con trattenute mensili da luglio 2012 a dicembre 2013, per garantire il risparmio dei costi previsto: l’intesa è stata approvata con 301 sì, pari al 65% dei 465 votanti su 511 aventi diritto.