L’Eu-Osha ha deciso di attivare una nuova iniziativa allo scopo di mettere in luce il ruolo e l’importanza dei lavoratori anziani in un contesto lavorativo attraverso un nuovo servizio WEB.
L’organismo di tutela europea intende così fornire il suo supporto attraverso pratiche al fine di migliorare le condizioni di lavoro dei soggetti più anziani fino all’adeguamento delle mansioni e alla valutazione dei rischi in modo più mirato e diretto.
L’iniziativa dell’Eu-Osha – Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro – si muove nell’ambito della sua partecipazione all’Anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni, che ha lo scopo di promuovere la qualità della vita delle persone anziane del continente.
L’idea è quella di prolungare la presenza in azienda dei lavoratori anziani allontanando i vari prepensionamenti possibili. A questo scopo, l’EU-Osha rileva che i datori di lavoro e i responsabili politici intraprendano azioni volte ad adeguare le mansioni lavorative ai lavoratori in età avanzata e a contrastare eventuali forme di discriminazione nei loro confronti.
A questo proposito, la direttrice dell’Agenzia, Christa Sedlatschek
Una buona vita lavorativacostituisce una parte importante dell’invecchiamento attivo. I giovani lavoratori sono i lavoratori anziani del futuro e la garanzia di un buon livello di salute e sicurezza sul lavoro riveste un ruolo fondamentale nel migliorare e prolungare la loro vita lavorativa
Infatti, l’azione dell’organismo europeo si muove in linea con i diversi cambiamenti demografici, insieme all’aumento dell’aspettativa di vita, della nostra realtà europea. In effetti, la probabilità che nei prossimi decenni si assista a un notevole incremento della percentuale di lavoratori più anziani.
Secondo i dati dell’Eu-Osha,
il tasso di occupazione dell’Europa dei 27 per le persone di età compresa tra 55 e 64 anni è aumentato dal 36,9% del 2000 al 46% del 2009, ma è ancora molto inferiore rispetto a quello generale del gruppo di età compreso tra 20 e 64 anni, che nel 2009 era pari al 69%. La strategia Europa 2020 punta ad aumentare quest’ultima percentuale fino al 75% e per riuscirci i cittadini europei dovranno lavorare più a lungo