Il lavoro sommerso, quello irregolare, in nero: una brutta piaga del nostro paese di cui abbiamo già parlato all’interno di Gazzetta del Lavoro. Qualche tempo fa nella nostra pagina Facebook era emerso qualcosa di veramente preoccupante: molti accettano un lavoro in nero (e quindi senza veresamento di contributi e senza copertura assicurativa) pur di fare qualcosa. Difficile dire se un comportamento giusto o sbagliato; molti lo fanno perchè il mercato non offre alternative e devono pur riuscire a vivere in qualche modo.
Secondo i dati diffusi dall’Istat nel 2010 tra dipendenti ed autonomi sono stati ben 2,5 milioni i lavoratori che hanno lavorato in maniera irregolare (causando anche danni piuttosto ingento all’economia); in totale, smepre nel 2010 il numero degli occupati sia regolari che irregolari è stato di 24.643.000 unità e quindi la percentuale dei lavoratori irregolari è del 10,3%. C’è stato un calo rispetto al 2009 da ricondurre al minor numero di lavoratori regolari.
Voi accettereste un lavoro in nero? E se sì, a quali condizioni economiche?