In Italia la legislazione sull’immigrazione prevede parità di trattamento tra il lavoratore straniero non comunitario, regolarmente soggiornante, con il lavoratore italiano.
Condizione essenziale è il possesso del regolare permesso di soggiorno per lavoro rilasciato dalle competenti autorità.
Il primo permesso di soggiorno deve essere richiesto alla Questura competente entro otto giorni dall’ingresso nel nostro Paese ed è rilasciato, su presentazione del visto d’ingresso e dei documenti che comprovino un regolare contratto di lavoro subordinato o autonomo, per ricongiugimento familiare, studio, cure mediche o richieste di asilo.
I lavoratori non comunitari che perdono il lavoro hanno diritto a rimanere in Italia per ulteriori sei mesi in cerca di occupazione.
Dall’11 dicembre 2006 per rinnovare il permesso di soggiorno o chiedere il permesso di lunga durata lo straniero deve inoltrare la richiesta attraverso gli uffici postali abiltati. La legislazione consente di farsi assistere da uno degli istituti di patronato presenti in Italia che provvederà al pre-invio telematico della richiesta rilasciando all’interessato il relativo kit già compilato che dovrà essere, successivamente, spedito obbligatoriamente dallo stesso.
Il permesso di soggiorno per lavoro subordinato è rilasciato dopo la stipula del contratto di soggiorno per lavoro e ha una durata massima di due anni per un contratto a tempo indeterminato e di un anno per un lavoro a tempo determinato.
Il permesso di soggiorno deve essere rinnovato entro sessanta giorni prima della scadenza.
Esiste anche un’ulteriore possibilità, ovvero ottenere un permesso di soggiorno di lunga durata. In questo caso il lavoratore straniero ha la possibilità di richiedere per sé e per i propri familiari un permesso per soggiornanti di lungo periodo purchè l’interessato sia regolarmente presente in Italia da almeno cinque anni e che possieda un permesso di soggiorno in corso di validità, dispongadi un reddito sufficiente in grado di assicurare il sostentamento personale e dei propri familiari, abbia la disponibilità di un alloggio e che non risulti pendente di reati penali di rilievo.