Nel nostro Paese la dilagante evasione fiscale è spesso non solo frutto delle scelte e delle azioni truffaldine di imprese furbe che, pur essendo in regola agli occhi del fisco, fanno carte false per dribblarlo, ad esempio, con false fatturazioni o con la compensazione di crediti fiscali inesistenti. Il mancato gettito da evasione per lo Stato arriva in buona parte anche dall’abusivismo, ovverosia dall’esercizio da parte di tanti soggetti di “false” professioni senza alcuna qualifica, e senza nessuna messa in regola a livello fiscale. Il fenomeno è ancor più grave se l’esercizio abusivo della professione può comportare rischi per la salute dei cittadini; non mancano, infatti, nel nostro Paese, veri e propri “maghi” e “guaritori” che, senza alcuna qualifica, ed in luoghi dove spesso l’igiene lascia a desiderare, esercitano illegalmente la professione anche truffando il cittadino cui invece magari viene detto di possedere titoli, riconoscimenti ed onorificenze.
Tra gli abusivi svettano, tra l’altro, i “finti” dentisti che nel nostro Paese, in accordo con quanto riporta il canale “Salute” dell’Agenzia Agi, sarebbero ben 15.000 sparsi su tutto il territorio nazionale. Insomma, se proprio si vuole esercitare un lavoro abusivo, perché non farlo riguardo ad una professione per la quale l’utenza paga il servizio a prezzi elevati? Non a caso, si stima che questi 15 mila falsi dentisti generino ogni anno, complessivamente, un giro d’affari pari a ben 720 milioni di euro; sono in sostanza soldi tolti dalle tasche dei dentisti in regola, ma anche una truffa bella e buona ai danni del Fisco.
Non a caso, in accordo con quanto rivelato da Giuseppe Renzo, Presidente della CAO, Commissione Albo Odontoiatri della Fnomceo, nei primi nove mesi di quest’anno i Nas hanno chiuso oltre 120 strutture odontoiatre abusive che, in base alle rilevazioni effettuate, facevano affari per quasi sei milioni di euro all’anno. Quello dei falsi dentisti è un fenomeno per il quale le azioni di contrasto hanno portato solo quest’anno a ben 550 violazioni, con un incremento pari a circa il 20% rispetto all’anno precedente. Di sicuro, quando si gioca e si scherza con la salute dei cittadini, il lavoro abusivo è da contrastare con ogni mezzo visto che, tra l’altro, sfrutta le difficoltà economiche delle persone meno abbienti per prestare cure a basso costo ma con rischi non indifferenti per l’utenza.
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