In banca, grazie alla parentela, è possibile trovare lavoro praticamente senza la trafila dell’invio del curriculum e del relativo colloquio conoscitivo; questo è quanto accadrà a Roma, presso le filiali del Banca di Credito Cooperativo nel caso in cui ci siano dipendenti dell’istituto di credito in prepensionamento. Il posto vacante, infatti, può essere occupato, a partire dal prossimo anno, e fino alla fine dell’anno 2012, da un parente fino al terzo grado. Questo significa che se il padre “lascia”, il figlio o la figlia può prendere il posto in filiale; e lo stesso dicasi se ad andare in prepensionamento è lo zio o il nonno, visto che allo stesso modo il nipote o la nipote può subentrare senza che nessuno o quasi gli possa “soffiare” il posto di lavoro.
Quella descritta, tra l’altro, non è un’iniziativa che la Banca di Credito Cooperativo ha preso in via unilaterale, visto che, nero su bianco, mercoledì scorso, come riporta tra l’altro il Corriere.it, è stato firmato al riguardo un protocollo di intesa che ha trovato l’approvazione delle principali rapprentanze sindacali del comparto del credito: dall’Ugl alla Fabi e passando per la Fiba-Cisl e la Fisac-Cgil.
Ma la Banca di Credito Cooperativo in merito ha tenuto a precisare che l‘assunzione del parente del dipendente in prepensionamento non sarà automatica, e quindi non si prefigureranno casi di “nepotismo”. Innanzitutto, il dipendente in prepensionamento, al fine di avanzare la candidatura del parente, deve rinunciare agli incentivi, dopodiché, nei processi di selezione, a parità di capacità e di curriculum sarà scelto in via preferenziale il parente del dipendente che sta lasciando la banca.
Insomma, dal fronte romano del Credito Cooperativo assicurano che le assunzioni dei figli e dei nipoti non saranno automatiche, ma l’iniziativa rientra nell’ambito di quella che è stata definita una missione sociale, ovverosia garantire il ricambio generazionale dei dipendenti della banca nell’ambito dello stesso nucleo familiare, dove, quasi sempre, oltre che dipendenti dell’istituto si è anche soci della banca. Di certo, comunque, nelle fasi di selezione i candidati che non sono figli o nipoti di dipendenti di certo hanno meno probabilità di essere assunti rispetto a quando si corre tutti alla pari.
adesso legalizzano i raccomandati… Patetici!