Nell’ambito delle politiche attive per il lavoro messe a punto dall’Amministrazione regionale, in Sardegna, a seguito di accordi specifici con le Province, sono state sbloccate risorse per complessivi 22 milioni di euro che non saranno erogati sotto forma di sussidio, ma come incentivi sia alla ricollocazione dei lavoratori che percepiscono gli ammortizzatori sociali, sia come bonus per la formazione. L’accordo tra gli assessori delle Province e Franco Manca, Assessore al Lavoro della Regione Sardegna, è stato siglato giovedì scorso a fronte della ripartizione delle risorse come segue: 8 milioni di euro vanno al progetto denominato “Welfare to work“, mentre i restanti 14 milioni di euro verranno utilizzati come incentivo per il reimpiego di quei lavoratori sardi che sono in mobilità o in cassa integrazione. Nel dettaglio, la quota di risorse pari a 14 milioni di euro sarà ripartita per una quota del 40% in parti uguali tra le Province sarde, mentre la ripartizione del rimanente 60% sarà effettuata su base demografica tenendo conto degli ultimi dati aggiornati ai fini Istat.
In merito alla concessione degli incentivi, rispetto ad una delibera regionale approvata dalla Giunta nel luglio del 2008, sia la Regione, sia le Province, hanno concordato per l’individuazione di criteri nuovi, ma anche semplificati al fine di ottenere, per le politiche attive per il lavoro, dei risultati più efficaci. In particolare, si punterà con le risorse ad incentivare sia i tirocini formativi, sia le assunzioni in azienda con l’erogazione di bonus, nonché voucher per l’accesso ai servizi per il lavoro ed alla formazione.
Inoltre, per il progetto “Welfare to work” i Bandi saranno messi a punto nelle prossime settimane a favore delle otto Province sarde dopo che sono state approvate le linee generali per gestire le risorse finanziarie; in particolare, i fondi, secondo quando stabilito in sede di “tavolo di governance” appositamente istituito, saranno ripartiti tra le otto Province sarde in parti uguali.