Per la prima volta l’Istat ha diffuso i dati relativi alla domanda di lavoro a chiamata o job on call delle imprese italiane dal 2006 al 2009 ed a quanto pare c’è stato un vero e proprio boom.
Cos’è il job on call? E’una particolare tipologia di contratto rivolta principalmente a quelle aziende che in certi periodi dell’anno si trovano ad avere a che fare con un’impennata di lavoro e quindi alla necessità di personale. Questo tipo di contratto è stato introdotto nel 2003 con la Riforma Biagi.
Maurizio Del Conte, docente associato di diritto del lavoro alla Bocconi spiega
la forte crescita del lavoro a chiamata indica che, anche in una fase di crisi economica, le aziende non rinunciano a ricorrere a uno strumento flessibile ma legale e che non priva delle tutele il lavoratore
Si dichiara però scettico in merito ad un’ulteriore crescita del fenomeno dicendo
Non vedo al momento ragionevoli motivi di espansione
Sono soprattutto i settori degli alberghi e dei ristornato quelli in cui si concentra il maggior numero di lavoratori intermittenti con il 60% degli occupati, seguiti dai settori dell’istruzione, della sanità e del commercio.
Del Conte aggiunge
Il job-on-call è un’opportunità di lavoro in più per il lavoratore che, in prospettiva, potrebbe trasformarsi in un contratto stabile. Il profilo professionale non è particolarmente elevato ma si adatta perfettamente alle esigenze di settori come l’alberghiero o la grande distribuzione. Ma anche alle necessità di studenti o di lavoratori part time
L’area in cui il ricorso al job on call è maggiormente diffuso è quella del nord est.
Via| ilsole24ore.com