Per uscire dalla crisi, tutti uniti, senza il rischio che si accentuino le diseguaglianze a livello territoriale, è necessario investire sui giovani, nella loro formazione, garantendo nel Mezzogiorno quei necessari investimenti per colmare un divario, esistente e palese, che c’è tra Nord e Sud. Su tali basi la CGIL ha indetto per il prossimo 28 novembre 2009 una manifestazione finalizzata proprio a ribadire la necessità di investire nel Mezzogiorno per il Diritto allo studio. Questo perché esistono delle criticità e delle differenze che riguardano non solo le borse di studio, ma anche gli alloggi e le mense, spesso inefficienti e carenti nel Meridione, per non parlare poi dello stato in cui versa al Sud l’edilizia scolastica con tutti i rischi che ne conseguono in materia di sicurezza. Per questo secondo Vera Lamonica, Segretaria Confederale del più grande Sindacato italiano, è necessaria una svolta, un percorso che segni una discontinuità rispetto a quanto accaduto nel passato.
D’altronde al Sud, e questa di certo non è una novità, per i giovani e per le donne la vita è più difficile non solo in materia di diritto allo studio, ma anche dopo aver completato il proprio percorso formativo, visto che a fronte della precarietà e della disoccupazione diffusa, si è costretti a lasciare la propria Regione del Sud per andare al Nord in cerca di fortuna. Il prossimo 28 novembre, al Sud, la CGIL sarà presente nelle piazze di Bari, Potenza, Napoli, Chieti, Messina, Cosenza e Campobasso; ma il Sindacato sarà presente lo stesso giorno a manifestare anche nelle città del Nord, con ognuna delle città elencate che sarà gemellata con una delle Regioni del Nord: dalla Lombardia al Piemonte e passando per l’Umbria, le Marche, l’Emilia Romagna, la Toscana ed il Friuli Venezia Giulia.
In particolare, a Napoli per il 28 novembre è stato organizzato un corteo che partirà da piazza Mancini per arrivare fino a piazza del Gesù, mentre a Bari, tra l’altro, si terrà un comizio in Piazza Prefettura per manifestare, per l’occasione, anche per l’occupazione dopo che in molte aziende, dalla Bosch alla Getrag, e passando per Alenia, Ilva e Cnh, è “esplosa” la cassa integrazione. E riguardo al diritto allo studio, ai lettori che frequentano l’Università, chiediamo: siete soddisfatti della qualità dell’offerta formativa nella vostra Regione?