Se il lavoro domestico di una donna in Italia fosse retribuito, allora a “fine carriera” una casalinga nel nostro Paese si ritroverebbe in media con la bellezza di oltre 200 mila euro. A stimarlo è stata la Camera di Commercio di Monza e Brianza in base ai dati di Eurostat, quelli dell’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) e quelli di Digicamere. In particolare, a fronte di una media di oltre 200 mila euro è la donna della Regione Campania che, nello svolgere il lavoro domestico, guadagnerebbe a “fine carriera” quasi 300 mila euro! Rispetto al Vecchio Continente la donna italiana si occupa così decisamente di più del lavoro domestico, ed impegna in media ben 2,5 ore al giorno in più rispetto agli uomini nel rapporto di 3,51 ore giornaliere contro una media di appena 1,1 ore per gli uomini nel caso in cui la donna sia occupata.
Per le casalinghe “full time”, invece, la media giornaliera di ore per il lavoro domestico balza a ben 5,20 ore di media rispetto invece agli uomini italiani che in tale “settore” sono all’ultimo posto in Europa mostrando a conti fatti avversione e pigrizia nelle faccende di casa. Di conseguenza, la Camera di Commercio di Monza e Brianza sottolinea come nel nostro Paese, quando si parla di lavoro domestico, tutto il peso del welfare “fai da te” ricada sulla donna che garantisce un risparmio medio familiare pari a “fine carriera” pari a ben 212 mila euro; a tanto infatti ammonterebbe il totale dei compensi da pagare se a prestare il lavoro domestico non fosse la mamma ma una badante e/o una colf.
E se il risparmio più elevato, come sopra citato, viene garantito dalle donne della Campania, nel Lazio con 211 mila euro siamo nella media nazionale, mentre nella Regione Lombardia, dove c’è un tasso di occupazione femminile più elevato, si scende ad una media di 194 mila euro.