Gli ultimissimi dati della Banca d’Italia, inerenti le prospettive e le stime di crescita per il biennio 2011-2012 nel nostro Paese, non promettono nulla di buono. Bankitalia con un Rapporto ha infatti evidenziato come la crescita della nostra economia sia attesa piatta con la conseguenza che non potranno non esserci conseguenze e ripercussioni negative sull’occupazione. A pensarla così è in particolare Fulvio Fammoni, segretario confederale della CGIL, il quale mette tra l’altro in risalto come la stessa Banca d’Italia abbia indicato come la disoccupazione reale sia superiore a quella “certificata” attraverso i dati ufficiali, ed in particolare quelli forniti dall’Istituto Nazionale di Statistica (Istat). Per il sindacalista, quindi, di questo passo non solo il lavoro continuerà a non crescere, ma sono alti i rischi, da un lato, di un ulteriore aumento del precariato, e dall’altro la mancanza di tutele a favore di quei lavoratori che hanno perso il posto e sono alla ricerca di una nuova occupazione.
Economia piatta ed occupazione al palo farà di conseguenza crescere solo la disoccupazione. Per uscire da questa fase si stallo servirebbe garantire aiuti e tutele alle imprese affinché queste non chiudano e, di conseguenza, non aumenti l’esercito dei disoccupati. Ma secondo l’esponente della CGIL Fulvio Fammoni “Queste sono le esigenze reali che non sono state rappresentate prima e non sono certo rappresentabili ora da questo governo“.
Intanto la CGIL, unitamente al patronato INCA, in concomitanza con l’avvio delle procedure per il cosiddetto Decreto Flussi, ha reso noto di essere a disposizione ed al servizio degli immigrati e dei datori di lavoro sia per fornire consulenza, sia nel dare assistenza ai fini della presentazione delle domande. Questo, in ogni caso, a fronte delle profonde critiche manifestate sia dal Patronato INCA, sia dalla CGIL, proprio sul Decreto Flussi che, secondo quanto dichiarato da Morena Piccinini, presidente dell’INCA, e da Vera Lamonica, segretario confederale della CGIL, è “ipocrita e contraddittorio perché non considera la reale situazione della presenza dei lavoratori immigrati in Italia“.