Famiglia, lavoro o entrambi? Per la donna nel nostro Paese la scelta in merito non è solo obbligata, ma spesso anche forzata visto che non sempre sul territorio vengono promosse adeguate politiche di conciliazione tra il lavoro e la cura della famiglia. Eppure più lavoro per le donne significa anche più fertilità; a metterlo in risalto è la Regione Lombardia nel porre l’accento sul fatto che la ricchezza familiare risulta essere strettamente correlata al tasso di occupazione femminile, e come l’occupazione delle donne sul territorio di norma cresca in funzione di un adeguato livello di offerta per quel che riguarda i servizi all’infanzia. Su tali basi nella Regione nei giorni scorsi si è insediato il Comitato Strategico Conciliazione Donna Famiglia Lavoro per fare in modo che le politiche di conciliazione possano essere sempre più al centro delle azioni e delle misure messe a punto dall’Amministrazione regionale.
In Lombardia al riguardo non si parte di certo da zero visto che, in accordo con quanto dichiarato dal Governatore della Regione, Roberto Formigoni, il tasso di occupazione femminile sul territorio lombardo è pari a ben il 60%, ovverosia in linea a conti fatti con gli obiettivi fissati in sede UE nell’agenda di Lisbona.
Servono quindi misure, azioni, ma anche incentivi per fare in modo che le piccole e medie imprese adottino a favore dei propri dipendenti dei servizi di welfare aziendale che poi a conti fatti si rivelano vantaggiosi in quanto attivano importanti economie di scala. La Regione Lombardia è impegnata su tale fronte, ad esempio, attraverso l’erogazione di voucher finalizzati alla promozione in azienda sia della gestione del tempo, sia della realizzazione di organizzazioni innovative del lavoro con conseguenti vantaggi e facilitazioni, ad esempio, per quelle lavoratrici e per quei lavoratori che rientrano da un periodo di congedo parentale. Se lavoro, o se famiglia, o entrambi, quindi, la donna deve avere sempre la possibilità di scegliere.