Al fine di poter conciliare il lavoro con la cura della famiglia, nella Regione Emilia-Romagna l’Amministrazione, per il secondo anno consecutivo, ha provveduto a stanziare risorse per l’abbattimento della spesa per i nidi d’infanzia. Questo potrà avvenire grazie all’erogazione di ben 15 mila voucher a fronte di uno stanziamento pari a 3,7 milioni di euro a valere sull’anno scolastico 2010-2011. Il valore massimo erogabile di ogni singolo voucher è pari a 250 euro; l’assegnazione del contributo è a cura dei Comuni, i quali lo dovranno erogare a favore di quelle famiglie che fruiscono sul territorio di nidi d’infanzia presso strutture private che sono autorizzate e che sono in grado di garantire giornalmente un numero minimo di ore di frequenza pari a sei unitamente ad un minimo di apertura annuale pari a 190 giorni, ed alla garanzia di erogazione del servizio pasti.
Le strutture autorizzate ammissibili spaziano dai nidi ai nidi part-time e passando per i micronidi, le educatrici domiciliari, le sezioni primavera ed i piccoli gruppi educativi. Rispetto allo scorso anno, gli stanziamenti, grazie al contributo del Fondo sociale europeo, sono aumentati di circa 700 mila euro per effetto di una maggiore domanda da parte dei Comuni. Sono infatti gli Enti locali che dovranno ora provvedere all’inserimento dell’offerta di posti nei nidi con voucher nei relativi Bandi per i servizi a sostegno dell’infanzia.
La Regione, invece, ha provveduto ad approvare un elenco di candidature che ventidue associazioni di Comuni hanno presentato sia in funzione di una stima della domanda di nidi d’infanzia da parte delle famiglie, sia in base ai posti disponibili presso i nidi privati sul territorio. Tra i requisiti della famiglia per l’accesso ai voucher c’è quello relativo al reddito, ed in particolare all’indicatore della situazione economica equivalente (Isee) che non può superare i 35 mila euro. Aggiornamenti ed informazioni aggiuntive sull’iniziativa sono reperibili sul Portale Emilia Romagna Lavoro.