Un po’ a causa della crisi, un po’ per passione, in Italia le donne appaiono essere sempre di più interessate ad esercitare quei mestieri che, generalmente, sono “da uomini“. A rilevarlo è stata la Camera di Commercio di Monza e Brianza in base ad un’elaborazione effettuata prendendo a riferimento i dati aggiornati del Registro delle Imprese. Di conseguenza non deve stupire la presenza nel mercato del lavoro di un numero sempre maggiore di camioniste, idrauliche, ma anche calzolaie, elettriciste e tanti altri mestieri tradizionalmente da uomo ma sempre più “declinati” al femminile. In particolare, l’Ente camerale dall’indagine effettuata ha “contato” ben 1.800 camioniste, ma anche 2300 fabbre e 140 donne-idraulico.
Tante sono quindi le attività artigiane dove le donne si stanno facendo largo sebbene ancora il rapporto sia nettamente a favore degli uomini; nel dettaglio, ogni 18 nuovi elettricisti in Italia uno è donna; il rapporto è più favorevole al gentil sesso quando si parla di nuovi autotrasportatori, nel rapporto di una su tredici, ed ancor di più tra i nuovi tappezzieri nel rapporto di una su cinque.
E per supportare gli “antichi” mestieri, proprio la Camera di commercio di Monza e Brianza, assieme alla Provincia, sta promuovendo un Bando denominato “Mi lauri in butega. Intervento promozionale a sostegno dei mestieri tradizionali”. A “Mi lauri in butega“, il primo Bando in assoluto che è stato in Italia lanciato in dialetto, grazie ad una dotazione finanziaria pari a 250 mila euro, possono partecipare tutte quelle microimprese che hanno la propria sede sul territorio della Provincia di Monza e Brianza, e che almeno negli ultimi cinque anni hanno esercitato l’attività nei settori tradizionali indicati nel Bando stesso con scadenza al 2 maggio 2011. Nei limiti del 50% dell’investimento effettuato, con il Bando è possibile ottenere un contributo, ad esempio, per software, macchinari, attrezzature e beni strumentali; la modulistica è disponibile sul sito Internet www.mb.camcom.it.