Nelle ultime settimane abbiamo discusso in diverse occasioni della necessità di ridurre le tasse sull’occupazione giovanile. A sostenerlo non sono, tuttavia, solamente le imprese, ma anche alcune tra le principali Organizzazioni internazionali, che hanno compreso come tassare eccessivamente le imprese, ed evitare le agevolazioni sul fronte dell’occupazione giovanile, scoraggia i datori di lavoro dall’inglobare professionalità giovani all’interno dei propri organigrammi aziendali.
Proprio in virtù di quanto sopra è interpretabile il rapporto Ocse sull’occupazione e la tassazione collegata. Un’analisi in cui l’Organizzazione afferma come occorra varare al più presto delle riforme strutturali che possano favorire l’occupazione giovanile a basso costo, attraverso l’utilizzo della leva fiscale. Una manovra urgente, da realizzare anche in tempi molto difficili per le economie nazionali, con i principali governi che cercano di ridurre il proprio rispettivo deficit.
Si è recentemente espressa in sintonia con quanto raccomanda l’Ocse, la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, che ha ricordato come “l’occupazione giovanile si trova in uno stato di vera emergenza” e come “ci sono milioni di ragazzi senza lavoro. Tutti devono prendere atto della gravità della situazione. Bisogna ritornare a investire sulle nuove generazioni”. Ancora, Marcegaglia ha affermato che “come imprenditori siamo consapevoli che aiutare i giovani a scegliere chi saranno da grandi è una delle priorità per costruire in modo sano e lungimirante il futuro del Paese, da subito “.
Per quanto concerne il rapporto Ocse, l’analisi sottolinea altresì che la riduzione fiscale sul lavoro non solamente porterebbe evidenti benefici in termini di un maggior numero di occupati, ma permetterebbe anche di diminuire la dipendenza economica di molte persone dalle indennità di disoccupazione o dalle pensioni di varia natura, che vengono elargite dallo Stato come prestazioni di assistenza sociale. In un contesto di rapido invecchiamento della popolazione media, è pertanto indispensabile andare a riforma il fisco sul lavoro.