Nel nostro Paese sono l’11,8% sul totale, 720 mila in termini numerici, le imprese giovanili, ovverosia con a capo un titolare avente un’età sotto i 35 anni; e di queste, ben 200 mila operano nel commercio. A rilevarlo è stata Unioncamere in concomitanza con l’annuncio relativo alla nascita dell’Osservatorio sull’Imprenditoria Giovanile. Stando ai dati consolidati al 31 dicembre del 2010, in Italia si contavano poco più di 6,1 milioni di imprese esistenti, con Roma Provincia primatista, con ben 44.166 imprese, per quel che riguarda proprio l’imprenditoria giovanile.
A seguire c’è Napoli con 40.874, e sul gradino più basso del podio, ma molto staccata, la Provincia di Milano con quasi 30 mila imprese guidate da giovani under 35. A conferma del fatto che, nonostante tutto, al Sud c’è tanta voglia di lavorare e di mettersi in gioco, dal Rapporto di Unioncamere è altresì emerso come ben sei province del Mezzogiorno siano nella top ten per imprenditoria giovanile. Nel dettaglio, se al quarto posto c’è la Provincia di Torino, con poco più di 28 mila imprese, a seguire ci sono Bari, Salerno, Catania, Caserta e la Provincia di Palermo; in decima posizione si piazza la Provincia di Brescia con 15 mila imprese giovanili.
Stando alla prima rilevazione dell’Osservatorio di Unioncamere sull’imprenditoria giovanile, le Province meno “giovanili” per quel che riguarda il fare impresa sono invece Gorizia, con poco più di un migliaio di imprese al 31 dicembre del 2010; nelle retrovie anche Isernia, la Provincia di Oristano, Biella, Sondrio, Belluno, Verbano-Cusio-Ossola e Aosta. A livello settoriale, e su scala nazionale, le imprese giovanili risultano essere principalmente concentrate nei settori tradizionali, dalle costruzioni alla ristorazione e passando per i servizi di alloggio e quelli alla persona. Nel dettaglio, a fronte di 200 mila imprese giovanili attive nel commercio, altre 144 mila operano nel settore delle costruzioni, e 65 mila, pari al 9% del totale delle imprese giovanili, nel comparto agricolo.