Come sarà il lavoro degli ingegneri nel 2013? Difficile stabilirlo con puntualità. Quel che è certo è che, invece, i professionisti che lavorano in questo settore dovranno maturare competenze multidisciplinari e dovranno essere disposti a spostarsi di nazione. Ad affermarlo una serie di considerazioni effettuate a margine della recente ricerca “Il futuro degli ingegneri. Una panoramica europea” che il Consiglio nazionale di categoria ha commissionato a S3 Studium, delineando una linea di contatto tra gli ingegneri italiani e quelli degli altri Paesi di riferimento: Portogallo, Grecia, Finlandia, Irlanda, Slovenia, Austria, Olanda, Danimarca.
“Una professione a cui saranno richieste più competenze e nello stesso tempo costretta a spostarsi da un paese all’altro: se, infatti, gli investimenti industriali e in infrastrutture cresceranno, questo favorirà l’attrazione di professioni ingegneristiche dagli altri paesi dell’Unione, stimolando l’aumento delle mobilità degli ingegneri” – riflette Italia Oggi in merito, nell’edizione del 5 ottobre 2012 – “Una buona notizia, a cui se ne affianca subito una meno buona giacché, stando alla ricerca, la trasformazione della domanda comporterà per gli ingegneri lo sviluppo di posizioni di lavoro meno stabili e di più breve durata, nonché meno retribuite”.
“In tutti i paesi presi a confronto le grandi dimensioni saranno essenziali per poter avere all’interno delle équipe sia specialisti, sia professionisti con forti competenze trasversali” – prosegue poi il quotidiano – “Un’ampia maggioranza degli esperti concorda anche sul fatto che il numero dei piccoli studi despecializzati andrà a diminuire e che si verificheranno numerose aggregazioni, soprattutto di studi professionali ma anche di società di servizi. E se poi la maggioranza ritiene che il fatturato degli studi di ingegneria civile rimarrà stabile o crescerà molto poco (meno dell’8-10% nel periodo 2013-2020) a causa di una domanda stagnante, sul sistema di rappresentanza, quello ordinistico da una parte e quello associazionistico dall’altra, non c’è un’opinione prevalente”.
Ad ogni modo, tra gli esperti non vi sono opinioni comuni, visto e considerato che c’è chi ritiene che i due sistemi siano equivalenti nel garantire una identica qualità di formazione istituzionale e idonea professionalità, e che invece propende per il sistema ordinistico.
Vedi anche offerte di lavoro Lombardia neolaureati ingegneria ottobre 2012.