Nel Sud del nostro Paese, dalla Puglia alla Calabria e passando per la Basilicata e la Sicilia, il prodotto interno lordo quest’anno farà registrare delle ampie cadute: dal -7% della Basilicata al 5,5% della Puglia e passando per il 5% di calo circa della Sicilia e della Campania; il tutto a fronte di un sensibile incremento dei disoccupati, con un tasso che oscilla tra il 12% ed il 13%, cui si aggiunge un tasso di disoccupazione giovanile che sfiora in certi casi il 40%. Ebbene, sulla base di questi numeri “orribili”, come fa la popolazione del Sud a sbarcare il lunario? Al riguardo, la CGIA di Mestre ha rilevato che nel Mezzogiorno il lavoro irregolare, quello “nero” per intenderci, funge da vero e proprio ammortizzatore contro la crisi finanziaria ed economica, ragion per cui, se non trattasi di un’attività gestita dalla criminalità organizzata, le forme di lavoro nero non andrebbero demonizzate.
Il segretario dell’Associazione degli artigiani mestrina, Giuseppe Bortolussi, ha infatti messo in evidenza come al Sud l’economia sommersa rappresenti un vero e proprio ammortizzatore sociale, e che molto spesso queste forme di lavoro non regolamentate rappresentano per molte famiglie un’ancora di salvezza, un vero e proprio scudo per potersi proteggere dalle difficoltà. Questo, tra l’altro, significa che l’ampia diffusione del lavoro nero rende la crisi meno grave di quella che è realmente agli occhi delle statistiche ufficiali.
Insomma, per capirci, in tutta Italia i cittadini, per far fronte alle difficoltà, con grande dignità, orgoglio e determinazione, si sono “inventati” babysitter, danno ripetizioni, aiutano gli anziani, fanno le pulizie e prestano tante altre forme di collaborazione a livello più o meno continuativo e rigorosamente fuori dai canoni della legalità. Il tutto per poter andare avanti magari perché proprio il Governo, la Regione o il Comune non ha stanziato risorse necessarie per poter fare diversamente. Il lavoro nero, quindi, non si può di certo esaltare, ma ha permesso e permette tuttora di fronteggiare le difficoltà che si incontrano nel quotidiano.