Quest’anno, per ovvi motivi, il livello di assunzioni programmate sarà in Italia inferiore rispetto al 2008, ma le imprese, nonostante ci sia oramai un esercito di due milioni di disoccupati, continuano a fatica a trovare candidati con un curriculum il linea con quanto richiesto. Non a caso, da una stima effettuata dal Centro studi di Unioncamere emerge come quest’anno mancheranno all’appello ben 54mila diplomati ad indirizzo tecnico-professionale, e ben 27mila laureati nel settore scientifico ed economico. Insomma, trattasi complessivamente di oltre 80 mila posti di lavoro vacanti a conferma di come nel nostro Paese ci siano laureati e diplomati “in eccesso”, e laureati e diplomati ad alto tasso di occupabilità proprio perché il loro “pezzo di carta” è introvabile o quasi.
E così, a fronte di 212.400 unità richieste per assunzioni di diplomati ad indirizzo tecnico e commerciale, le aziende ne riusciranno a reperire, in base alle stime di Unioncamere, al massimo 158.700. Per quanto riguarda invece i laureati, le imprese rispetto allo scorso anno nel 2009, e quasi sicuramente anche per il 2010, tendono a cercare figure professionali con un grado di qualifica più elevato, al punto che su ogni 100 laureati richiesti ben 27 posizioni sono difficili da reperire proprio perché i titoli di studio richiesti sono “introvabili”.
Il Centro studi di Unioncamere è arrivato alla conclusione che tra i laureati ci sono addirittura una decina di figure professionali che sono “introvabili” e per le quali, di conseguenza, una maggiore presenza di giovani in questi settori garantirebbe loro un’occupazione praticamente immediata. In cima a questa speciale classifica delle “lauree rare” ci sono quelle legate ai cosiddetti “white jobs”, ovverosia laureati nel settore della ricerca, dello sviluppo, dell’ICT, e dei servizi socio-sanitari. Ma c’è anche carenza di sviluppatori di software e di infermieri, al punto che per ogni due posizioni richieste, almeno una o è introvabile, oppure è molto difficile da reperire.
non è vero che sono introvabili, il nocciolo della questione è che chi seleziona il personale che non capisce nulla di queste materie, fa male il suo mestiere, e scarta a priori le persone. Le stesse aziende non hanno la minima idea di cosa si studia nelle università e pretendono mari e monti da un neolaureato
@ Alessia:
Già, non a caso c’è il virgolettato. In effetti spesso si cerca e si vuole da un candidato più di quello che serva realmente all’azienda, ma le aziende lo fanno solo per “farsi belle”. Ma ci sono anche, per fortuna, imprese decisamente più serie, e Ti possono garantire che sono la maggioranza.
Buone Feste e … continua a seguirci!
Se vi interesse sono un Ing.Mecc. in CIGS
A torino ce ne sono almeno altri mille nelle mie condizioni.
Ci deve essere qualcosa che non quadra…