Per chi fa impresa la propria azienda spesso è tutto, e per “difenderla”, e per salvarla si è disposti a tutto, anche a rimetterci di tasca propria. Questo è quanto avviene in Lombardia, dove ai tempi della crisi ben sei imprenditori su dieci hanno messo soldi in azienda prendendoli dal proprio patrimonio personale. A rilevarlo è stata la Camera di Commercio di Monza e Brianza a conferma di come spesso i risparmi dell’imprenditore diminuiscano per mantenere l’azienda e per evitare che i lavoratori si ritrovino disoccupati da un giorno all’altro. In particolare, in base ad un’elaborazione dell’Ente camerale su dati Istat e Banca d’Italia, ci sono Comuni come quelli di Desio e di Seregno dove l’importo medio dei depositi negli ultimi dodici mesi ha fatto registrare una contrazione a due cifre. In Brianza il calo si attesta a -0,6% a fronte di Comuni come Monza dove invece, in controtendenza, i depositi degli imprenditori crescono.
Secondo quanto dichiarato dal Presidente della Camera di commercio di Monza e Brianza, Carlo Edoardo Valli, per contrastare la congiuntura sfavorevole gli imprenditori hanno dimostrato in questi anni di crisi non sono un grande attaccamento all’attività aziendale, ma anche un grande senso di responsabilità. Il tutto fermo restando che andare ad intaccare i risparmi per tenere in piedi l’impresa rappresenta comunque un segnale preoccupante; ragion per cui secondo il Presidente della Camera di commercio di Monza e Brianza occorre mettere a punto misure che siano in grado di assicurare a livello imprenditoriale una ripresa che sia non solo diffusa, ma anche duratura.
E riguardo a Monza, Comune che da questo punto di vista è in controtendenza, il Sindaco Marco Mariani ha posto l’accento sul fatto che Monza, con una crescita dei depositi bancari, rappresenta in questo momento, non solo in Italia, ma anche in Europa, una delle città con uno dei migliori livelli di qualità della vita.