Come valorizzare le risorse femminili in azienda? Come continuare a valorizzarle anche quando diventano mamme e all’impegno lavorativo si aggiunge anche quello privato, spesso più complicato e sfidante, di crescere un figlio? All’azienda conviene – anche da un punto di vista economico – venire incontro ad eventuali esigenze di flessibilità, nelle sue diverse forme?
Di questo – delle politiche di valorizzazione delle donne, anche quando sono mamme, in azienda e della misurazione dei benefici di tali politiche “family friendly” – si parlerà il 3 maggio prossimo a Milano nel convegno “Talenti al femminile e flessibilità in azienda: tabù od opportunità?” organizzato da Moms@Work, progetto di Gi Group, primo Gruppo italiano nei servizi per il mercato del lavoro, con il patrocinio di Gi Group Academy e AIDP.
Il tema sarà approfondito con l’aiuto di esperti del settore, tra i quali Roberta Caragnano, Direttore Osservatorio Adapt Pari Opportunità e Daniela del Boca, Prof. Ordinario di Economia Politica presso l’Università di Torino e Direttore del Centro Child e saranno anche analizzati casi aziendali, come quello di Kraft Foods e Unicredit.
Anna Zavaritt Project Consultant Moms@Work spiega:
“In Italia la maternità continua a essere uno dei fattori più critici per le donne che lavorano. Il tasso di abbandono della vita professionale dopo la nascita di un figlio è, infatti, tra i più alti in Europa, riguarda quasi una donna su tre (27,1%) con una conseguente perdita, anche economica, per il sistema Paese. Dei costi della non flessibilità, cioè dei costi legati all’incapacità di rispondere alle esigenze specifiche e temporanee delle proprie risorse , e dei benefici di politiche family friendly si parlerà proprio durante il workshop organizzato il 3 maggio. L’attività dell’ultimo anno del nostro progetto Moms@Work ha, infatti, confermato che la valorizzazione delle risorse femminili è uno snodo cruciale per le aziende: su oltre 40 incontri approfonditi con HR manager, quasi un terzo delle richieste (28,3%) hanno riguardato la necessità di un supporto di tipo consulenziale sull’organizzazione del lavoro ed in particolare sulla gestione di quel delicato periodo che è la maternità, con l’obiettivo che non diventi un addio senza ritorno ma un periodo di fisiologico rallentamento professionale, seguito ed accompagnato”
Da segnalare che, oltre a valorizzare le risorse interne, le aziende sempre più spesso valutano con attenzione anche candidature femminili. In caso di profili medio-alti la richiesta è di inserimento come temporary manager (nel 7,2% dei casi) o come collaboratrici interne su progetti specifici (14,5%), mentre per profili di staff c’è una crescente attenzione a figure femminili in somministrazione (43,7% dei casi).
Anna Zavaritt conclude dicendo:
“Le aziende cercano e valutano con attenzione candidate sia in base ad un impegno aziendale verso la diversity, sia anche per inserire nella propria attività persone che sono vicine alle esigenze e conoscono bene i bisogni del consumatore. Un caso di successo in questo senso è stato l’inserimento di 13 mamme per il gruppo Maxi Brums, dove il fatto di essere mamma rappresentava un vantaggio competitivo nel vendere prodotti per bambini. Tuttavia, l’esigenza primaria delle imprese sui temi della conciliazione è quella di ricevere prima di tutto consulenza specifica ed informazioni su normativa e finanziamenti. Ed è proprio per questo che il dialogo costruttivo con le istituzioni, a livello regionale e nazionale, anche in occasioni come il workshop del 3 maggio, rappresenta un tassello importante della nostra attività”
Nel database di Moms@Work – in base ad un campione significativo estratto dagli oltre 1500 cv arrivati da tutta la Lombardia – la maggior parte ha una buona preparazione accademica (65,5% ha una laurea, il 29,6% un diploma e il 4,8% la licenzia media), ma nonostante questo e professionalità specifiche (Contabilità e Finanza: 21,6%; HR e Legale: 11,2% Commerciale e Marketing: 35,2%; Segreteria: 12%) quasi la metà sono disoccupate e hanno lasciato il lavoro dopo la maternità (le occupate sono il 55,2% del campione, le disoccupate il 44,8%).
Il progetto ha, infine, ottenuto una menzione speciale nella categoria Imprese del Premio Amico della Famiglia 2009, award del Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Il convegno “Talenti al femminile e flessibilità in azienda. Tabù o opportunità” si svolgerà martedì 3 maggio, presso la sede di Gi Group Academy, in piazza IV Novembre 5 a Milano.