Abiti eleganti, ma anche abbigliamento sportivo, con il brand U.S. Polo Assn., che in Europa viene gestito dall’azienda Incom. Questi capi li indosseranno le finaliste di Miss Italia 2011, in onda su Raiuno dal 9 settembre 2011. Ma per una trentina di operai della Incom il “finale” potrebbe essere quello del licenziamento; non a caso i Sindacati sono molto preoccupati per la procedura di mobilità avviata proprio dalla Incom a carico di quasi quaranta lavoratori, molti di questi donne. La Cgil, in particolare, ha ricordato come la procedura di mobilità vada a colpire un terzo dei lavoratori, e come a loro carico aleggi lo spettro del licenziamento se si considera che già da un paio d’anni per loro si va avanti tra Cig ordinaria e cassa integrazione guadagni straordinaria.
E così nei giorni scorsi a Montecatini c’è stato un presidio del lavoratori davanti ai cancelli dell’azienda. I Sindacati chiedono che al posto della mobilità si ricorra ai contratti di solidarietà, oppure alla cassa integrazione in deroga. Questo perché, in accordo con quanto riportato da “La Nazione“, trattasi di lavoratori che sono in maggioranza donne, e che hanno un’età compresa tra i 40 ed i 50 anni. Con la conseguenza che la loro ricollocazione sul mercato del lavoro risulta essere molto difficile; Michele Gargini della Filctem Cgil, non a caso, ha dichiarato che molti di questi lavoratori della Incom hanno provato, ma purtroppo senza successo, a trovare una nuova occupazione; ma pesa a loro carico un’età che è sempre stata critica, e che in questo momento lo è ancora di più.
Quella della Incom è chiaramente solo una delle tantissime “storie” aziendali che, da quando è scoppiata la crisi, che sembra non avere fine, interessano decine di migliaia di lavoratori, quasi sempre over 40 che, una volta perso il posto, hanno pochissime chance di rientrare nel circuito occupazionale.