L’ente Museo del Cinema di Torino ha sottoscritto con i sindacati SLC-CGIL e UILCOM-UIL un nuovo accordo aziendale che assicura decine di assunzioni di personale e la prosecuzione dei rapporti con i collaboratori. A darne notizia, per prima, è stata una pagina del quotidiano torinese La Stampa, che anche nella sua edizione online cerca di fare il punto sulla gradita innovazione occupazionale proveniente dal Piemonte, e sui suoi riflessi sui giovani (e non) interessati.
Dopo anni di contratti atipici e precari, quindi, molte figure del Museo potranno quindi essere integrate a tutti gli effetti, “mentre” – sostiene il quotidiano La Stampa – “altri lavoratori godranno di collaborazioni a tempo determinato, a progetto, per “ garantire durevolezza ai rapporti con il personale dotato di professionalità e competenze negli specifici e particolarissimi segmenti in cui è articolata l’attività”, si legge nella nota diffusa da via Montebello. Garantiti, così, i prossimi Torino Film Festival, Cinemambiente, TorinoFilmLab, Festival del Cinema Gay”.
A rimanere in sospeso, sottolineano le fonti a mezzo stampa, sono dunque i lavoratori della cooperativa Rear, colpevoli – ricordava il quotidiano – di aver scatenato la reazione indignata del regista Ken Loach durante lo scorso Tff, tanto da indurlo a non ritirare il premio alla carriera.
L’accordo, si legge ancora in una nota diffusa a mezzo stampa, “identifica le basi di un percorso che, utilizzando al meglio gli strumenti contrattuali, garantiranno durevolezza ai rapporti con il personale dotato di professionalità e competenze negli specifici segmenti in cui è articolata l’attività del Museo”. Un primo gruppo di lavoratori – concludeva invece La Stampa – “sottoscriverà i nuovi contratti nei prossimi giorni, mentre i contratti per le altre figure professionali seguiranno nelle settimane a venire, in funzione degli impegni che il Museo dovrà affrontare”.
Insomma, una buona notizia, finalmente, in un settore particolarmente avaro di gradite ventate di novità professionali. Vedremo, nelle prossime settimane, quale sarà l’evoluzione del Museo.