Il lavoro occasionale accessorio può rappresentare un’opportunità sia per chi ha perso il posto di lavoro, e punta ad un reinserimento nel circuito dell’occupazione, sia per i giovani che vogliono fare le prime esperienze lavorative. Questa tipologia di lavoro nel nostro Paese è regolamentata attraverso i “voucher“, ovverosia i buoni lavoro che, sperimentati inizialmente per la vendemmia n agricoltura, possono ora essere utilizzati dai datori di lavoro in molti settori dell’economia. E così in Friuli Venezia Giulia la Regione, anche al fine di contrastare il fenomeno del lavoro sommerso, ha avviato una campagna informativa attraverso tutta una serie di incontri/seminari ai quali è possibile iscriversi direttamente online cliccando qui. Ma chi sono i soggetti interessati ai buoni lavoro? Ebbene, dal lato dell’offerta i soggetti interessati sono gli Enti pubblici, gli enti locali, gli enti senza fini di lucro come ad esempio le associazioni, ma anche le imprese a conduzione familiare, le aziende agricole, i liberi professionisti e le famiglie.
Dal lato della domanda, invece, i destinatari dei “voucher“, anche a seguito dell’estensione del loro utilizzo rispetto alla fase sperimentale, sono i pensionati, le casalinghe, i lavoratori part-time, gli studenti, sia universitari, sia quelli che, con un’età compresa tra i 16 ed i 25 anni, sono iscritti ad un ciclo di studi qualsiasi. Di recente, inoltre, possono effettuare prestazioni di lavoro occasionale accessorio anche tutti i beneficiari del trattamento di cassa integrazione, disoccupazione o mobilità. Ma quali vantaggi offre l’utilizzo del buono lavoro?
Ebbene, innanzitutto il datore di lavoro può acquistare i “voucher” e fruire di prestazioni occasionali perfettamente a norma di Legge, mentre il lavoratore può integrare il proprio reddito con la piena copertura a livello sia di infortuni, sia a livello previdenziale. Il voucher è infatti costituito da un importo netto, che il lavoratore può poi riscuotere presso l’ufficio postale, ed una quota pari al 25% circa che invece è rappresentata dai contributi previdenziali. Trattasi di una forma rapida e snella di retribuzione se si considera che il datore di lavoro non deve effettuare nessuna comunicazione presso i Centri per l’impiego, così come non c’è bisogno che i lavoratore debba firmare un contratto.