Abbiamo giò spiegato che la riforma del lavoro ha ampliato il numero della attività per le quali è possibile utilizzare il lavoro occasionale accessorio.
Il lavoro occasionale accessorio può essere utilizzato, quindi, in tutti i settori produttivi, ma con alcune limitazioni solo nel settore agricolo, per il quale il ricorso al lavoro occasionale accessorio è ammesso solo per le attività agricole stagionali e le attività agricole per piccoli imprenditori agricoli.
La nuova normativa sul lavoro occasionale accessorio si applica in agricoltura *alle attività lavorative occasionali per le attività agricole stagionali effettuate da pensionati e da giovani con meno di venticinque anni di età se regolarmente iscritti a un ciclo di studi presso un istituto scolastico di qualsiasi ordine e grado, compatibilmente con gli impegni scolastici, o in qualunque periodo dell’anno se regolarmente iscritti all’università; *alle attività agricole svolte per produttori agricoli con volume di affari annuo non superiore a 7.000 euro (formato per almeno due terzi da vendita di prodotti). Si precisa che non potranno svolgere queste attività i lavoratori iscritti l’anno precedente negli elenchi anagrafici dei lavoratori agricoli.
Le casalinghe sono escluse dal lavoro accessorio occasionale tipico dell’agricoltura. Per i giovani con meno di 25 anni è possibile svolgere l’attività agricola occasionale con due distinguo: se sono studenti iscritti ad un corso di studi di qualsiasi ordine e grado solo nei weekend oppure, se sono iscritti all’università, durante tutto l’anno.
Nel settore agricolo è escluso il limite di 2.000 euro. Così specifica il Ministero nella circolare n. 18 del 2012 precisa: “è possibile ritenere che, proprio in ragione della specialità del settore agricolo, non trovi applicazione l’ulteriore limite di 2.000 euro previsto in relazione alle prestazioni rese nei confronti di imprenditori e professionisti”.
In altri termini, la riforma non ha stravolto la normativa sul settore agricolo per un motivo ben preciso: i dati sull’occupazione degli ultimi anni dimostrano che il lavoro agricolo ha registrato un incremento occupazionale proprio grazie all’utilizzo del lavoro accessorio occasionale. Nel settore agricolo, infatti, è emerso un gran numero di lavoratori in nero, tra i quali pensionati, studenti e casalinghe, che ora vengono retribuiti con i buoni voucher del lavoro occasionale accessorio. Va detto, però, che in seguito a controlli ispettivi nel settore agricolo, gli imprenditori del settore hanno dovuto regolarizzare la posizione lavorativa dei lavoratori ricorrendo ai buoni lavoro o voucher del lavoro occasionale accessorio.