La riforma Fornero, legge n. 92 del 2012 in vigore dal 18 luglio 2012, introduce modifiche importanti sulle clausole flessibili o elastiche per lo svolgimento del lavoro part-time.
La riforma Fornero interviene precisamente sulle norme del contratto di lavoro a tempo parziale (Decreto Legislativo n. 61 del 2000), precisamente sulle clausole flessibili o elastiche per lo svolgimento del lavoro part-time, consentendo al lavoratore di modificare l’orario di lavoro concordato con il datore di lavoro.
Con il comma 20 dell’art. 1 della legge n. 92 del 2012 sono state rafforzate, quindi, le tutele del lavoratore che in un contratto di lavoro part-time abbia concordato con il datore di lavoro clausole flessibili o elastiche, che consentono al datore di lavoro di aumentare l’orario di lavoro part-time (clausole elastiche) o comunque di modificarne la collocazione (clausole flessibili).
Le novità per il contratto part-time sono due: *i contratti collettivi stabiliscono le “condizioni e modalità che consentono al lavoratore di richiedere l’eliminazione o la modifica delle clausole flessibili e delle clausole elastiche”; *al lavoratore riconoscono la facoltà in certi casi di revocare il consenso all’inserimento delle clausole flessibili o elastiche.
Pertanto dai contratti collettivi CCNL arriveranno le modalità per eliminare le clausole e, in casi specifici, il potere di revoca. Quindi i lavoratori avranno il potere di eliminare e revocare le clausole flessibili o elastiche nel part-time.
Va però precisato che al lavoratore è riconosciuta la facoltà di revoca del consenso, ma senza nessuna specificazione da parte dei contratti collettivi. Comunque possono esercitare questo nuovo diritto di revoca *lavoratori studenti; *genitori conviventi di figli di età non superiore a 13 anni; *persone con patologie oncologiche per i quali sussiste una ridotta capacità lavorativa; *lavoratori che hanno il coniuge, i figli oppure i genitori interessati da patologie oncologiche; *conviventi con familiari portatori di handicap.
Questa norma, come altre volute dalla riforma Fornero, ha lo scopo di stimolare l’utilizzo virtuoso del part-time, ostacolando abusi quale, ad esempio, la comunicazione in ritardo dell’orario di lavoro al dipendente che così non può gestire al meglio il proprio tempo libero anche per svolgere, magari, un secondo part-time.