In merito ai contratti dei lavoratori precari della Pubblica Amministrazione, che sono in scadenza, il Governo deve dare delle risposte. Questo è quanto, tra l’altro, ha dichiarato Michele Gentile, responsabile del dipartimento settori pubblici della Cgil Nazionale, in quanto entro l’anno nella PA scadranno all’incirca ben 120 mila contratti di lavoratori precari che, a causa dell’ultima manovra del Governo, non saranno rinnovati a fronte di un risparmio per le casse dello Stato quantificabile in appena 100 milioni di euro. Si rischia così un vero e proprio dimezzamento dei dipendenti nella Pubblica Amministrazione a fronte di un totale di 240 mila contratti; questo, secondo l’esponente del più grande Sindacato italiano, è frutto di una manovra finanziaria devastante per effetto dei cosiddetti tagli lineari che mettono in crisi nel nostro Paese il sistema dell‘occupazione in una fase congiunturale ancora difficile, e caratterizzata da una persistente perdita del potere d’acquisto a causa del calo delle retribuzioni.
Il tutto nonostante, secondo Michele Gentile, spese superflue dello Stato che sono ancora sia ingenti, sia discrezionali. Su questa situazione insostenibile, ha aggiunto il responsabile del dipartimento settori pubblici della Cgil Nazionale, il Sindacato farà la sua parte visto che è inaccettabile che si effettuino decine di migliaia di tagli che riguardano la pubblica amministrazione, la scuola, il sistema della conoscenza nel suo complesso, ma ora anche i dipendenti impegnati nel settore delle pulizie.
Ricordiamo che per il lavoro, ma anche per un fisco più equo, proprio la Cgil ha programmato per il 6 maggio del 2011 uno sciopero generale nazionale. Per il Sindacato la protesta è anche un modo per dimostrare come non ci sia rassegnazione, e come nello stesso tempo ci sia bisogno nel nostro Paese di un cambiamento che porti l’occupazione ed il rispetto dei diritti dei lavoratori al centro dell’agenda economica e delle politiche per lo sviluppo e per la crescita.