Non è la prima volta che Mario Draghi, Governatore della Banca d’Italia, parla del nostro sistema pensionistico, e della necessità di innalzare l’età pensionabile. Il Governatore lo ha fatto a Moncalieri, ma per il momento nessuno ha teso la mano, dagli altri fronti istituzionali, riguardo ad una proposta ed un tema tanto spinoso quanto chiaramente penalizzante per i lavoratori che, prima di godersi dopo anni di attività il meritato riposo, sarebbero costretti a lavorare per qualche anno in più. In particolare, Maurizio Sacconi, Ministro del welfare, ha “chiuso la porta” sostenendo che le misure messe a punto dall’attuale Governo in carica in materia di pensioni siano più che sufficienti. In particolare, il Ministro ha lasciato intendere che con il recente e progressivo innalzamento dell’età pensionabile delle donne fino al 2015, così come previsto dal Decreto anticrisi, non siano più necessari interventi di natura strutturale sul sistema previdenziale.
D’altronde, i conti dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (Inps) non sono solo in ordine, ma per il prossimo anno si prevede addirittura un utile per il risultato di esercizio stimato attorno ai tre miliardi di euro. Sul fronte sindacale, Morena Piccinini, segretaria confederale della Cgil, ha dichiarato che la proposta del Governatore della Banca D’Italia, in una fase congiunturale come quella attuale, è fuori luogo.
Ma la proposta, da parte dell’esponente del Sindacato, viene bocciata anche nei contenuti in virtù del fatto che una quota dei contributi pubblici per la pensione andrebbero dirottati verso il sistema della previdenza complementare che così non diventerebbe integrativo, ma sostitutivo del sistema pensionistico statale. Il discorso cambia, invece, se l’innalzamento dell’età pensionabile avviene su base prettamente volontaria; non a caso Guglielmo Epifani non ha “chiuso la porta”, ma ha ribadito la necessità di discutere di pensioni attorno ad un tavolo visto che, tra l’altro, la questione relativa alle pensioni ed all’aumento dell’età pensionabile non è l’unico aspetto del problema.
siete matti? già non c’è lavoro per i giovani, ora alzate anche l’età pensionabile? Bisognerebbe invece ridurla in modo da liberare più posti di lavoro per i giovani!!!!!
Perchè quando si tratta di questo argomento non si inziano a rivedere le modalità del trattamento pensionistico di cui godono i parlamentari? Forse non inciderà in maniera significativa, ma sarebbe un bel segnale per i cittadini di questo Paese che potrebbero accettare più favorevolmente un prolungamento dellìetà pensionabile.
Prima vengano aboliti i vari previlegi e gli sprechi che attualmente ci sono.
Le Provincie per prime, i doppi e i tripli stipendi di Parlamentari e tutta l’accozzaglia di presidenti di enti statali , di consiglieri vari. Gente che accumula redditi a spalle dei cittadini solo per fare presenza o solo per firmare, senza mai essere responsabili di niente.
Poi forse si potrà parlare di aumentare l’ età pensionabile di chi si spacca la schiena dalla mattina alla sera, e magari ora in cassa integrazione,
Lo-Spillo
PS: Se ancora nessuno lo sa, oggi 14/10/2009, a Brescia ci sono operai in cassa integrazione da giugno che non hanno ancora ricevuto un soldo dall’INPS. E poi dicono che l’economia stà riprendendo , con quali soldi non si sà!!!