Al fine di favorire l’occupazione e, quindi, contrastare la crisi economica, il 29 giugno scorso in Provincia di Treviso è stato siglato un importante accordo tra l’Amministrazione provinciale ed i Sindacati di Cgil, Cisl e Uil. Trattasi, nello specifico, di un documento che, a fronte di uno stanziamento pari a ben 700 mila euro, punta a finanziare strumenti e soluzioni per favorire l’occupazione, l’inserimento ed il reinserimento lavorativo, ma anche piani d’azione specifici per i giovani, i trasporti pubblici locali, il territorio, l’ambiente e la casa. Il progetto, condiviso con i Sindacati, ha una durata pari a due anni e vedrà tra l’altro la Provincia di Treviso impegnata a permettere il coinvolgimento sul territorio degli Enti locali, della Camera di Commercio di Treviso, ma anche della Regione Veneto. Lo stanziamento di 700 mila euro segue quello da 500 mila euro messo sul piatto l’anno scorso per fronteggiare l’emergenza occupazionale.
I nuovi fondi, in accordo con quanto dichiarato da Leonardo Muraro, Presidente della Provincia di Treviso, serviranno stavolta per finanziare ed incentivare le politiche attive per il lavoro al fine di creare nuove opportunità e nuova occupazione. In particolare, i fondi andranno ad avvantaggiare in primis i giovani che sono alla ricerca di una prima occupazione, ma anche quelle persone che, avendo perso il posto di lavoro a causa della crisi finanziaria ed economica, hanno bisogno di ricollocarsi. Il Presidente Muraro ha colto l’occasione per sottolineare come sul territorio ci siano situazioni che a livello occupazione, a causa delle crisi aziendali, sono inaccettabili; inoltre, con le risorse stanziate si punta a favorire ed incentivare la bioedilizia al fine di creare nuovi posti di lavoro secondo una logica di sviluppo sostenibile.
La condivisione del piano di azione per favorire l’occupazione permetterà di avvantaggiare chi esce dal mercato del lavoro ed ha bisogno di rientrarci, ovverosia quella quota di 5% di disoccupati sul territorio provinciale cui va aggiunto, secondo quanto dichiarato da Paolino Barbiero, segretario provinciale della Cgil, un altro 1% di lavoratori in cassa integrazione.