L’Inail ha da poco pubblicato il suo consueto report sulla struttura e la dimensione delle aziende nel nostro Paese; in effetti, secondo lo studio Inail, tra il 2009 e il 2010 il loro numero è rimasto sostanzialmente stabile (-0,2%), mentre gli occupati, concentrati soprattutto nei settori manifatturiero e del commercio, hanno subito una flessione del 2,5% con un aumento delle cooperative e società di capitali.
Nel 2010, in Italia le imprese attive nell’industria e nei servizi erano poco meno di 4,5 milioni e nel complesso davano lavoro a circa 17 milioni di addetti. Le imprese senza lavoratori dipendenti erano circa tre milioni, pari al 65,4% del totale, e il 95% non impiegava più di dieci dipendenti. Questi alcuni dei contenuti nel report dell’Istat dedicato alla struttura e alla dimensione delle aziende del nostro Paese.
Il settore delle costruzioni gli addetti registrano un calo del 6,2%, mentre in leggera ripresa appare il settore dei servizi, con un lieve aumento generalizzato del numero delle imprese, a eccezione del settore del trasporto e magazzinaggio (-1,6%), dei servizi di informazione e comunicazione (-1,5%) e del commercio all’ingrosso e al dettaglio (-0,9%). La contrazione dell’occupazione nei servizi è meno accentuata di quella registrata nell’industria e in leggera ripresa nella sanità e assistenza sociale (+3,3%) e nelle attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento (+2,5%), dove si registra la rapida espansione delle attività riguardanti le lotterie, le scommesse e le case da gioco (+16%). Si riducono le imprese individuali (-1%) e le società di persone (-0,9%). Crescono le società cooperative (+3,1% le imprese e +2,7% l’occupazione) e le società di capitali (+3%) rispetto al 2009, ma il loro incremento si accompagna a una contrazione di oltre 68mila addetti (-0,8%).
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Il report pone anche in evidenza l’ormai nota situazione del Sud e delle Isole; in effetti, il numero delle imprese, che nel complesso risulta stabile, tra il 2009 e il 2010 al Sud e nelle Isole ha registrato una lieve flessione, pari rispettivamente al -0,4% e al -0,8%. La contrazione dell’occupazione più accentuata colpisce il settore delle costruzioni nel Sud e nelle Isole (rispettivamente -6,8% e -8,2%). L’unica dinamica positiva si registra per gli altri servizi, nel Centro (+1,8%) e al Sud (+0,8%).
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In controtendenza il settore delle utility: gli addetti sono concentrati nel settore manifatturiero (23% del totale), nel commercio all’ingrosso e al dettaglio (20%) e nelle costruzioni (10%). In base allo studio dell’Inail, quasi due terzi delle imprese sono individuali e coinvolgono il 26% degli occupati, le altre adottano, nel 17,5% dei casi, la forma giuridica di società di persone, nel 17% quella di società di capitali, mentre il restante 1,2% è costituito da società cooperative.
Nell’industria è aumentato il comparto delle utility, ovvero le imprese che forniscono energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (+36,8% le imprese e +1,5% l’occupazione) e di fornitura di acqua, reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento (+2,9% le imprese e +1% l’occupazione).