Sta iniziando a prendere forma la manovra finanziaria triennale da oltre 40 miliardi di euro che dovrà mettere a punto l’Italia per far quadrare i conti pubblici da qui al 2014. Contestualmente, stando all’orientamento del Governo, ed in particolare, del Ministero dell’Economia, dovrebbe essere messa a punto anche la tanto agognata e sospirata riforma fiscale. Ma chi pagherà il conto? Ebbene, a quanto pare il centrodestra vuole “legittimare” questi nuovi sacrifici, innanzitutto, tagliando i costi della politica. Al riguardo Paolo Romano, ministro alle Politiche Agricole, nella giornata di ieri ha rivelato ai giornalisti che dal prossimo mese di luglio i ministri potrebbero rinunciare allo stipendio percependo solo quello da parlamentari. Ma chiaramente non è solo con questo che si sistemano i conti pubblici!
Non a caso già iniziano a circolare indiscrezioni riguardanti una nuova “stretta” sulla previdenza, ed in particolare sull’età pensionabile delle donne, che andrebbe ulteriormente agganciata alle crescenti aspettative di vita media. Si parla, per il gentil sesso, di piena equiparazione uomo-donna, dal 2020, per l’età pensionabile, dal 2020, sia per il settore pubblico, sia per quello privato. I cittadini, inoltre, contestualmente alla manovra attendono anche la riforma fiscale con la revisione delle aliquote Irpef, che dovrebbero passare da 5 a 3, con la prima al 20%, la seconda al 30%, e quella più alta al 40%, quindi inferiore di tre punti rispetto a quella massima attuale che è al 43%.
Un’altra stretta, peraltro ampiamente attesa, riguarderà la Pubblica Amministrazione con un ulteriore restringimento delle maglie per quel che riguarda il blocco del turn over. Ed in materia di sanità dovrebbe tornare il ticket, pari a 25 euro, sui codici bianchi legati alle prestazioni di pronto soccorso. Intanto i medici sono già in mobilitazione e, appresi i contenuti della bozza di manovra, hanno già fatto sapere di essere pronti a scioperare se saranno confermati i blocchi dei contratti e le riduzioni degli stipendi.