Nel nostro Paese, nonostante gli allarmi e le preoccupazioni, il tasso di rioccupazione dei lavoratori è più alto di quanto il comune dire e sentire possa farci pensare. Al riguardo, infatti, l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (Inps) ha condotto uno studio su coloro che percepiscono il sussidio di disoccupazione; ebbene, nel 2009 il 55% di questi ha di nuovo trovato un’occupazione con contratto di lavoro dipendente dopo averlo perso. Inoltre, in accordo con le dichiarazioni rilasciate da Antonio Mastrapasqua, Presidente dell’Inps, la percentuale sopra citata aumenta al 57% se si sottrae la percentuale di lavoratori che hanno perso il posto e che hanno trovato rioccupazione attraverso l’apertura di una partita Iva mettendosi quindi in proprio.
L’indagine dell’Inps, che ha svelato dati e risultati per certi versi insperati, è molto attendibile se si considera che il campione preso a riferimento è quello di quasi 400 mila lavoratori che a partire dal mese di gennaio del 2009 percepivano l’assegno di disoccupazione non agricola; di questi, oltre 217 mila sono rientrati nel mondo del lavoro, altri 7.500 nel frattempo sono andati in pensione, mentre altri 10 mila disoccupati circa hanno optato per l’autoimpiego aprendo una partita Iva.
E se complessivamente il 55% dei disoccupati ha trovato nuovamente lavoro entro un anno, c’è anche chi lo trova in tempi brevissimi, nel giro di poche settimane; il Rapporto dell’Istituto, infatti, rivela come lo scorso anno oltre 41 mila percettori di sussidio di disoccupazione siano tornati ad essere dei lavoratori dipendenti nel giro di un mese e comunque entro tre mesi per il 28%; un maggior dinamismo di reimpiego riguarda inoltre la fascia di lavoratori di età compresa tra i 40 ed i 49 anni. Alla luce di questi risultati, l’Inps s’è posto l’obiettivo di affinare ed aggiornare ulteriormente lo studio presentato al fine di fornire anche nel 2010 delle informazioni e delle indicazioni utili sulle dinamiche del mondo del lavoro nel nostro Paese.