Negli Stati Uniti è stata raggiunta quest’anno sul mercato del lavoro la parità tra uomo e donna; negli States, infatti, per ogni due occupati uno è donna e l’altro è uomo, mentre in Italia il divario è ancora ampio anche se si sta lentamente restringendo. Ad affermarlo è la Federazione nazionale dei dirigenti e dei quadri professionali, Manageritalia, la quale sottolinea come nel nostro Paese, alla fine dello scorso anno, sul totale della forza lavoro complessiva solamente il 40,7% era costituito dalle donne. In Italia il raggiungimento della parità tra uomo e donna sul mercato del lavoro rappresenta un obiettivo difficile da raggiungere; ci vorrà infatti molto tempo visto che, a differenza di tanti altri Paesi industrializzati è più difficile per la donna conciliare il lavoro con la cura della famiglia anche perché mancano, o sono carenti, strumenti adeguati in grado di permettere al lavoro femminile di esprimersi al meglio e di dare quel contributo determinante in una società dove, tra l’altro, regnano ancora, purtroppo, le discriminazioni.
E così, non a caso, Manageritalia ritiene e stima che in Italia la parità uomo donna, così come riporta il canale del Portale Tiscali, sarà raggiunta solamente tra oltre venti anni, ovverosia nel 2033. La stima deriva dal fatto che nel 2000 sul totale della forza lavoro in Italia solo il 39,5% era rappresentato dalle donne per poi passare al 40,1% del 2005 ed al 40,7%, come accennato, nello scorso anno. Il restringimento di questo divario, quindi, prosegue a ritmo molto lento, e presenta altresì delle forti differenze a livello territoriale; la Federazione, infatti, rileva come al Sud la percentuale di donne occupate crolli al 30,3%, mentre con il 57,6% al Nord è di oltre 25 punti percentuali più alta rispetto al Sud.
Ma come è possibile fare in modo che la parità tra uomo e donna possa essere in qualche modo più rapida da conseguire prima di aspettare altri venti anni? Ebbene, il vicepresidente di Manageritalia, Marisa Montegiové, pur rilevando come sia in forte crescita nel nostro Paese, finalmente si direbbe, la presenza di donne manager, ritiene che si debba agire, ad esempio, dal lato della fiscalità garantendo detrazioni per le spese sostenute per avere cura della famiglia; e per colmare discriminazioni sia reali, sia ideologiche, occorrerebbe altresì introdurre anche la maternità obbligatoria per gli uomini.
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