Abbiamo vissuto, e stiamo ancora vivendo, un periodo estremamente particolare, probabilmente unico (e speriamo irripetibile) della nostra storia, almeno dal dopo guerra ad oggi. Quella che inizialmente era stata identificata da alcuni come una semplice influenza nata a Wuhan, la cittadina cinese da cui tutto ha avuto inizio, ci siamo poi ritrovati nel bel mezzo di una pandemia che ha coinvolto l’intero globo.
Abbiamo trascorso mesi senza poter uscire di casa, se non per motivi di stretta necessità e urgenza. Una volta superata la prima fase di lockdown, è iniziata una lenta ripresa delle nostre attività quotidiane, mantenendo comunque il distanziamento sociale e rispettando tutte le norme previste per evitare che la curva dei contagi risalisse pericolosamente. Ancora oggi, a quasi un anno dall’inizio di questa emergenza sanitaria, viviamo comunque una situazione estremamente complicata.
Come investire con la tua impresa
Tutto questo ha coinvolto le nostre vite sotto ogni aspetto, e quindi anche l’ambito lavorativo si è dovuto adattare. Molte attività si sono dovute arrestare completamente, altre hanno subito un brusco rallentamento. Tutte, in ogni caso, stanno vivendo un periodo anomalo che va affrontato con attenzione. Ed è proprio in periodi come questo che, chi fa l’imprenditore, si trova di fronte a scelte difficili, per permettere alla propria azienda di continuare a mantenere salda la propria efficienza e produttività, con un occhio ai bilanci e agli investimenti per far fronte, eventualmente, ad un calo della domanda. Investi con la tua impresa in modo sicuro ed affidabile, scegliendo un partner solido ed esperto che sappia indicarti le soluzioni e le possibilità di investimento che sono più adatte alle tue necessità. Hai mai sentito parlare di minibond e di direct lending?
Che cosa sono e che caratteristiche hanno i minibond
I minibond rappresentano un innovativo strumento di finanziamento per le aziende che non sono quotate in borsa, le quali ovviamente hanno procedure di finanziamento proprie e completamente diverse. I minibond sono, in buona sostanza, delle obbligazioni o titoli di debito sia a medio che a lungo termine e che vengono emessi da società italiane (come abbiamo già detto, non quotate in borsa), di solito si tratta di piccole e medie imprese, mentre sono escluse dalla possibilità di ricorrere all’emissione di minibond sia le banche che le micro imprese. Il fatturato delle imprese emittenti deve superare i 2 milioni di euro annui, ovvero l’azienda deve essere composta da un organico di almeno dieci dipendenti.
Queste operazioni di finanziamento sono, di solito, destinate a progetti di sviluppo aziendale, a piani di investimento o di rifinanziamento. La scelta di utilizzare questi strumenti può essere legata alla volontà di svincolarsi dalla dipendenza dal credito bancario, che è una problematica tipica delle aziende che, in alcuni casi, possono faticare a sostenere questa forma di finanziamento. I minibond sono facili da emettere e anche poco costosi rispetto ad altri strumenti.
La sottoscrizione di questa tipologia speciale di obbligazioni è, di solito, riservata a investitori istituzionali professionali ed altri soggetti qualificati quali ad esempio le banche, le imprese di investimento, i SGR, le società di gestione armonizzate, i SICAV, gli intermediari finanziari iscritti nell’apposito elenco.
Che cosa è il direct lending e come funziona
Il direct lending è un nuovo strumento di finanziamento – studiato per venire incontro alle necessità delle aziende – che consente di ottenere dei prestiti senza la necessità di rivolgersi alle banche, quindi evitando le lungaggini burocratiche e le difficoltà che spesso si possono riscontrare quando si sceglie di rivolgersi a questi istituti: esso permette infatti di ottenere i prestiti direttamente da altre imprese evitando in questo modo l’intermediazione bancaria.
L’introduzione sul mercato del direct lending ha riscontrato grandissimo successo in poco tempo a causa della sua facilità di accesso: la nuova normativa che disciplina questa forma di finanziamento non bancario ha aperto l’accesso ai FIA, ovvero i fondi di investimento alternativi, i quali possono essere sia italiani che europei. La maggior facilità di accesso e di utilizzo ovviamente non implica scarsità di controlli e di sicurezza: questi elementi sono comunque garantiti dal controllo affidato alla Banca d’Italia, che vigila sulla sana e prudente gestione, e alla CONSOB, la quale invece valuta la correttezza e la trasparenza dei comportamenti.
Per quanto riguarda il procedimento necessario per poter ottenere un prestito attraverso il direct lending, i meccanismi sono molto somiglianti a quelli che si devono seguire per ottenere un prestito bancario: una volta presentata la domanda, infatti, è necessario attendere che questa venga vagliata e vengano effettuate tutte le verifiche rispetto alla richiesta che abbiamo inoltrato. Queste ultime riguardano, oltre la richiesta in senso stretto, anche la solidità dell’impresa, la governance societaria e la prospettiva di crescita. Queste valutazioni sono ovviamente necessarie per verificare la sostenibilità finanziaria del progetto per il quale è stata presentata la richiesta, al fine poi di stipulare il contratto di prestito.