Sono molte le persone che si trovano in stato vegetativo e, a questo proposito vi ricordo che è tornato in primo piano il discorso sul biotestamento.
Ne parlo perchè vorrei raccontarvi la storia di una mamma di 4 figli (l’ultima bimba è nata mentre era già in coma) in stato vegetativo licenziata dall’azienda presso cui lavorava perchè
la discontinuità della sua prestazione lavorativa crea evidenti intralci all’attività produttiva
LaNuova Termostampi di Lallio, azienda dove la signora ha lavorato per 16 anni le ha comunicato quanto segue
Con la presente dobbiamo rilevare che Lei ha effettuato le assenze per malattia di seguito riportate, dal 01.06.2010 al 03.06.2011. Avendo effettuato n. 368 gg di malattia nell’arco del periodo 01.06.2010 al 03.06.2011, Lei ha superato il periodo di conservazione del posto di lavoro previsto dall’art. 39, comma 7, Parte 2^ del vigente C.C.N.L (e pari a 365 giorni)
Ed ancora:
Comunque la discontinuità della sua prestazione lavorativa crea evidenti intralci all’attività produttiva, all’organizzazione del lavoro ed al suo regolare funzionamento, incide in modo sensibile sull’equilibrio dei rispettivi obblighi contrattuali. Per tutti i motivi sopra esposti, Le notifichiamo pertanto la risoluzione del rapporto di lavoro tra noi in corso a far data dalla presente. Le Sue spettanze di fine rapporto, comprensive dell’indennità sostitutiva del preavviso, Le saranno liquidate, come di consueto, direttamente sul Suo conto corrente entro l’11 luglio 2011
Il marito della signora chiede che venga riassunta. Sul caso è intervenuto anche il segretaio provinciale della Filctem Cgil di Bergamo, Fulvio Bolis che fra le altre cose ha anche detto:
….Di attenzione al fattore umano qui proprio non si vede traccia
E voi, cosa ne pensate?
Via| bergamo.info