La scorsa settimana il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti ha definito le linee guida per una riforma dell’ordinamento giornalistico, alla luce delle novità introdotte dalle legge 148/2011 e successive modificazioni. Il documento, approvato all’unanimità dal Consiglio, sarà inviato al governo come proposta per una sua autoriforma.Diverse le novità introdotte. In primo luogo un accesso alla professione con esame di stato, con laurea e tirocinio di 18 mesi, che può essere svolto oltre che con il praticantato aziendale anche con master, corsi post laurea e sistematica collaborazione equamente retribuita a testate giornalistiche.
Secondo il testo presentato chi avrà superato l’esame di Stato sceglierà se iscriversi nell’Elenco Professionisti o in quello Pubblicisti non possedendo il requisito dell’esclusività professionale. Restano salvi, fermi restando l’unicità dell’Albo, la permanenza dei due Elenchi e i diritti acquisiti dagli iscritti all’entrata in vigore della riforma. Il documento si occupa anche di formazione permanente, assicurazione obbligatoria e consigli di disciplina.
L’assicurazione obbligatoria, per i rischi derivanti dall’esercizio dell’attività professionale, non è conforme alla specificità della professione giornalistica.
Il documento contiene anche diverse norme transitorie che dovranno regolare tutti gli aspetti transitori che dovranno esaurirsi nell’arco massimo di un quinquennio e sarà regolato da precise norme, fermo restando che i pubblicisti non intenzionati ad avvalersi di tale normativa, restano iscritti all’Elenco di appartenenza.
La normativa, tesa a garantire i diritti acquisiti, non interferisce con i canali di accesso tradizionali: praticantato aziendale, riconoscimento d’ufficio, scuole di giornalismo, tutoraggio per i free-lance.
Sono richiesti i seguenti requisiti: iscrizione all’Elenco dei Pubblicisti; esercizio esclusivo dell’attività giornalistica in forma di sistematica collaborazione retribuita di almeno 36 mesi nell’ultimo quinquennio; certificazione del rapporto contrattuale e comunque continuativo esistente nell’ultimo quinquennio, compresa la documentazione fiscale (Cud o dichiarazione dei redditi); attestazione della regolarità contributiva previdenziale per i compensi percepiti per il periodo equivalente; presentazione del materiale attestante l’attività giornalistica svolta nel corso nell’ultimo quinquennio (la specificazione è rinviata al regolamento di attuazione).
L’accesso all’esame di Stato avverrà tramite: verifica dei requisiti, effettuata dagli Ordini regionali secondo linee guida approvate dal Cnog, che consente l’iscrizione ai corsi di formazione; tirocinio teorico, finalizzato all’acquisizione dei fondamenti culturali, giuridici e deontologici della professione giornalistica, che si realizza in un corso di formazione (i parametri del corso saranno definiti in sede di regolamento); superamento della prova finale del corso di formazione, che costituisce titolo, con decorrenza retroattiva di 18 mesi, all’iscrizione al Registro dei Praticanti e consente l’accesso all’esame di Stato.