In Italia, così come in Europa, lo stress da lavoro colpisce tantissimi lavoratori, con un’incidenza superiore per le donne, ed in particolare per quelle che lavorano con una forma di contratto atipico o part-time. Il dato, fornito dall’ISPESL, l’Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro, mette in evidenza come quello dello stress da lavoro sia un argomento che da un lato è complesso, e dall’altro è di grande attualità oltre che di interesse sociale. Questo perché, tra l’altro, a differenza delle altre malattie professionali, lo stress da lavoro è difficile da “misurare” in quanto non si presta a rilevazioni oggettive, ed è inoltre potenzialmente contraibile da tutta la platea di lavoratori in qualsiasi settore di impiego. Ma quali sono le cause per cui un addetto sia affetto da stress da lavoro? Ebbene, l’opinione comune fa pensare che, ad esempio, un soggetto sotto stress sia quello che lavora troppo; invece, anche chi porta avanti una quantità di lavoro insufficiente rispetto alle ore di servizio può essere soggetto allo stress da lavoro.
Altre cause, inoltre, possono essere correlate alla paga considerata dal lavoratore insufficiente e comunque non commisurata alla prestazione, o ancora l’indifferenza ed il mancato sostegno dei propri superiori può essere causa di stress da lavoro. A questo punto, per il soggetto affetto da stress da lavoro occorre, oltre ad acquisire consapevolezza della propria situazione, anche cambiare il proprio approccio con il lavoro e con l’ambiente che lo circonda. Anche prendersi le giuste pause durante l’orario di lavoro è fondamentale per non cadere a lungo andare nella trappola dello stress, così come è sbagliato pensare che si possa vivere di solo lavoro.
E’ fondamentale infatti che fuori dall’ambiente lavorativo il soggetto coltivi interessi ed attività che siano gratificanti, e che forniscano quelle gratificazioni che magari sul posto di lavoro non si possono ottenere, e questo non per propri demeriti. Quasi sempre basta poco per uscire dal tunnel dello stress: organizzare al meglio il proprio tempo libero, dall’attività fisica necessaria per tenersi in forma, alla vita di gruppo magari frequentando associazioni culturali e di volontariato, possono essere fondamentali affinché il lavoro non vada ad incidere sulla qualità della propria vita. E i risultati positivi si potranno apprezzare senza aver più quel senso di stanchezza, insonnia e condizione di facile irritabilità che risulta essere opprimente per se stessi e per gli altri.
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