Soddisfazione da parte degli ordini professionali per il rispetto dei principi del sistema attuale, anche se poi occorrerà introdurre alcuni ammodernamenti.
Nello specifico ha espresso viva soddisfazione la presidente del CUP Marina Calderone che, attraverso un comunicato stampa, pone in evidenza la condivisione degli obiettivi del governo insieme alla garanzia del ruolo degli Ordini professionali che la nostra carta Costituzionale pone in essere
In un momento in cui a tutti i lavoratori vengono richiesti sacrifici è giusto che anche i professionisti facciano la loro parte. Fondamentale per noi era il mantenimento dei principi su cui si basa il sistema ordinistico italiano che è pieno riconoscimento del valore delle professioni. Le novità introdotte dal decreto legge anticrisi erano per altro già contenute nella proposta di modernizzazione degli Ordini presentata al Ministro di Giustizia a luglio 2010 e nel provvedimento attualmente in corso di iter parlamentare, per il quale ci sono state le audizioni in Commissione Giustizia della Camera. Certamente qualcuna delle novità normative potrà non essere completamente condivisa da tutti, male richieste provenienti soprattutto da ambienti datoriali miravano alla totale abolizione degli Ordini.
Tra le novità in materia di libera professione, si ricorda che, fermo restando l’esame di Stato di cui all’art. 33 comma 5 della Costituzione per l’accesso alle professioni regolamentate, gli ordinamenti professionali devono garantire che l’esercizio dell’attività risponda senza eccezioni ai principi di libera concorrenza, alla presenza diffusa dei professionisti su tutto il territorio nazionale, alla differenziazione e pluralità di offerta che garantisca l’effettiva possibilità di scelta degli utenti nell’ambito della più ampia informazione relativamente ai servizi offerti.
Gli ordinamenti professionali dovranno essere riformati entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore del decreto per recepire la formazione continua del professionista e le varie altre decise innovazioni che tendono ad ammodernare l’intero sistema.
Le restrizioni in materia di accesso ed esercizio delle attività economiche previste dall’ordinamento vigente sono abrogate e, nello specifico, si prevede che l’attribuzione di licenze o autorizzazioni all’esercizio di una attività economica sia necessario dove ce ne sia bisogno secondo l’autorità amministrativa; si considera che questo avvenga quando l’offerta di servizi da parte di persone che hanno già licenze o autorizzazioni per l’esercizio di una attività economica non soddisfa la domanda da parte di tutta la società con riferimento all’intero territorio nazionale o ad una certa area geografica.