È vero, non si deve più parlare di legge finanziaria ma di Legge di Stabilità, anche se poi la sostanza è sempre quella. Il Governo Monti ha finalmente deciso di licenziare la sua proposta definendo uno schema che, per la maggior parte dei soggetti coinvolti, non soddisfa. I temi toccati sono tanti, ma quelli che riguardano, direttamente o indirettamente, la materia lavoro, possono essere così riassunti.
Il Governo Monti non ha per nulla dimenticato il mondo dei disabili intervenendo sul tema dell’assistenza; infatti, dal prossimo anno si prevede una stretta sui permessi, in modo particolare sul pagamento intero dei permessi fruiti per prendersi cura dei genitori disabili. Ricordiamo che la legge 104/92 concede la possibilità di usufruire di tre giorni di permesso mensili per prendersi cura di un disabile parente e con la nuova manovra Monti si è deciso che la retribuzione per i giorni di permesso scende al 50% a meno che i permessi non siano fruiti per le patologie del dipendente stesso della P.A o per l’assistenza ai figli o al coniuge.
In materia di imposte sui redditi il governo ha poi deciso una riduzione delle prime due aliquote, ovvero con il primo scaglione si scende al 22 dal precedente 23% e con il secondo scaglione dal 27 al 26% confermando la non tassabilità per i contribuenti sotto i 7500 euro.
In realtà, anche se la stampa ha dato molto clamore a questa notizia non ha accennato alla rivisitazione delle detrazioni e deduzioni. Infatti, dai 15mila euro si è deciso di introdurre un tetto di 3mila euro alle detrazioni e per molte deduzioni (ma non su quelle per la sanitarie), insieme all’introduzione di una franchigia di 250 euro.
Niente aumenti salariali per gli statali confermando il blocco dei contratti fino al 2014 e per gli anni 2013 e 2014 non sarà erogata nemmeno l’indennità di vacanza contrattuale, mentre dal 2015 l’indennità di vacanza contrattuale sarà calcolata sulla base dell’inflazione programmata.