Il decreto interministeriale del Ministero della Salute del 15.11.2010 individua i percorsi formativi universitari previsti dall’articolo 38 del decreto n. 81/2008, necessari per lo svolgimento dell’attività del medico competente.
I medici in possesso dei titoli di specializzazione in igiene e medicina preventiva o in medicina legale che non possiedono il requisito di aver svolto le attività di medico competente per almeno un anno nell’arco dei tre anni anteriori all’entrata in vigore del decreto legislativo n. 81, del 9 aprile 2008, ai fini dello svolgimento di tale attività devono seguire un percorso formativo universitario, articolato in attività di tipo professionalizzante e in attività didattica formale, frontale e a piccoli gruppi, strutturate in un corso di studio della durata di almeno un anno e costituito da un numero di Crediti Formativi Universitari (CFU) pari a 60.
Al termine del corso di studio verrà rilasciato un diploma di master di II livello abilitante per lo svolgimento delle funzioni di Medico Competente, ai sensi dell’articolo 38 del decreto legislativo n. 81 del 2008.
A questo proposito le autorità accademiche potranno valutare, con parere motivato, il curriculum studiorum dei singoli specialisti ed il possesso di esperienze professionalizzanti nel settore, al fine dell’abbreviazione del suddetto percorso formativo, che non potrà comunque essere inferiore ai 30 CFU.
Il corso di studio deve contenere argomenti inerenti la normativa per la sicurezza sul lavoro e l’individuazione e valutazione dei rischi, i rapporti con gli enti istituzionali deputati, la documentazione sanitaria, la promozione della salute e il monitoraggio biologico.
Non solo, deve anche essere considerata la sorveglianza sanitaria, ovvero clinica, fisiopatologia e diagnostica di malattie professionali e lavoro correlate, monitoraggio individuale e di gruppo di esposti a fattori di rischio occupazionale, raccolta e lettura di dati epidemiologici.
Il corso di studio deve perseguire la sorveglianza sanitaria dei lavoratori, l’individuazione, la misura e la valutazione dell’entità dei rischi da lavoro (processi produttivi, organizzazione del lavoro, ambiente, tossicologia occupazionale, ergonomia del posto di lavoro e attrezzature, misure organizzative e stress), la protezione e prevenzione ambientale e individuale e l’informazione e la formazione dei lavoratori stessi.