A 2017 iniziato si possono trarre delle conclusioni sulla situazione attuale del lavoro in Italia. La crisi non è ancora superata e gli italiani che si ritrovano senza un posto di lavoro sono ancora molti, troppi. Mentre le normative cercano di migliorare la situazione, il lavoratore può cercare di tutelare il proprio futuro in modo privato. La crisi colpisce ogni settore e tutti meritano la possibilità di stare a galla anche quando avviene un licenziamento inatteso.
LA SITUAZIONE ATTUALE DEL MERCATO DEL LAVORO
Il mercato del lavoro in Italia allo stato attuale non vede grossi miglioramenti rispetto agli scorsi anni. Sono sempre di più le aziende, in modo particolare di piccole medie dimensioni, che si trovano a dover ridurre drasticamente il numero dei dipendenti se non addirittura a chiudere i battenti. Il nostro Paese conta una maggioranza per l’appunto di aziende strutturate come piccole medie imprese, molte delle quali a gestione famigliare, che si trovano a subire le ripercussioni più forti della crisi economica che ha investito la Nazione e l’intero Continente.
I dati ISTAT pubblicati alla fine dello scorso anno hanno mostrato una crescita del tasso di disoccupazione che coinvolge più del 39% dei giovani. Nello stesso tempo migliorano i dati sull’occupazione degli italiani con più di 50 anni. I disoccupati registrati dall’Istituto Nazionale di Statistica alla fine di novembre 2016 ammontavano a 3.098.000 individui.
RIFERIMENTI NORMATIVI E NOVITÀ 2017
Dal 2017 con il Jobs Act del Governo Renzi si parla di una nuova indennità di disoccupazione: NASpI, Asdi, Dis-Coll e ricollocamento.
La NASpI è il sussidio unico di disocuppazione.
La ASDI è un’indennità prevista per ulteriori 6 mesi dalla fine della disoccupazione nel caso in cui non si sia trovato un altro posto di lavoro per gli over 55 con figli a carico e ISEE inferiore a 5.000 euro.
L’Assegno di Ricollocamento spetta a chi finito il sussidio NASpI non ha ottenuto un altro lavoro per altri 4 mesi. Viene erogato tramite voucher disoccupati che possono essere spesi per la formazione.
Il Dis-Coll spetta invece ai lavoratori collaboratori e a progetto, iscritti alla Gestione Separata e non dotati di Partita Iva, con almeno 3 mesi di contributi versati.
LE TUTELE APPLICABILI PER I LAVORATORI
Con una situazione precaria come quella che il Paese sta vivendo in questi ultimi anni, i lavoratori anche quando hanno un contratto dipendente a tempo indeterminato non si sentono sicuri e non vedono opportunità di miglioramento per il futuro.
Un cittadino oggi si trova sempre più spesso a dover trovare un modo per tutelare il proprio futuro e quello della propria famiglia nel caso in cui si verifichino licenziamenti inattesi. Nella vita di una persona che lavora ci sono molti appuntamenti con i pagamenti che non si possono disattendere: dalle bollette alle rate del mutuo. Con la perdita del lavoro potrebbe essere un vero problema affrontare le scadenze e diventare un cattivo pagatore potrebbe essere ancora più complicato nel rapportarsi agli istituti di credito.
Quando si viene licenziati in genere si ha diritto al sussidio di disoccupazione, ma non in tutti i casi è garantito. È di tendenza in questi ultimi tempi premunirsi di una polizza contro la perdita del lavoro per affrontare più serenamente i mesi successivi all’evento.
COME FUNZIONA UNA POLIZZA CONTRO LA PERDITA DEL LAVORO
Un’assicurazione contro la perdita del lavoro è oggi uno strumento necessario per sempre più individui, non solo per quanti si sono accollati un mutuo. La perdita del posto di lavoro può avvenire sia per il calo dell’attività che per la chiusura dell’azienda o ancora per il ridimensionamento dell’organico, ma anche a causa di una lunga malattia.
Una polizza contro la perdita del lavoro offre copertura in caso di decesso per infortunio o per invalidità permanente. Quando si verifica un licenziamento o si perde il posto di lavoro per altri motivi l’assicurazione offre un rimborso pari all’80% dello stipendio assicurato per un periodo variabile a seconda del contratto da 400 a 520 giorni.
L’assicurazione contro la perdita dell’impiego lavorativo, permette di garantire al contraente una copertura per il decesso da infortunio e per l’invalidità permanente oltre a tutelare il patrimonio del lavoratore senza considerare che tipo di lavoro svolga.
La validità della polizza non prescinde dalla tipologia di attività professionale svolta. Per poter sottoscrivere la polizza è sufficiente essere un dipendente e il rimborso avviene chiaramente solo per perdita involontaria del posto di lavoro.
Il prezzo di una polizza contro la perdita del lavoro parte da un minimo di 140 euro annui in media.