La CGIA di Mestre, attraverso la sua pubblicazione, ha fornito alcuni dati sulla situazione del mercato del lavoro nella regione ponendo l’accento sul problema della competitività, ma sotto un’altra lente. In effetti, per la CGIA di Mestre è necessario valutare la capacità di migliorare nel tempo le condizioni del mercato del lavoro interno coinvolgendo quelle figure che rimangono sono ai margini del mercato.
In particolare, la regione Veneto registra dei bassi livelli di disoccupazione tra i giovani; in effetti, tra gli anni 2000-2008 toccando un margine di 3.5%, il tasso di disoccupazione complessivo è rimasto costante, ma negli ultimi anni questo è sensibilmente aumentato raggiungendo quota 5.8% per gli effetti della crisi economica.
Anche se il trend si è mostrato negativo, il risultato è sicuramente migliore del dato complessivo italiano, fermo all’8.4%, ma anche rispetto a regioni fortemente industrializzate della Spagna o della Germania. Il dato della disoccupazione giovanile è un fattore che serve a capire la forza di un sistema economico a inserire i giovani nel tessuto industriale. Ad ogni modo, sempre per la CGIA, il Veneto rimane pressoché in linea con le maggiori economie europee.
Sul versante della disoccupazione femminile, il Veneto occupa una posizione del tutto positiva visto che il tasso di disoccupazione femminile tra 2000 ed il 2010 è salito dal 6,1% al 7,5%, mantenendosi su livelli decisamente inferiori rispetto al dato medio nazionale ed europeo. Non solo, la Regione si è adoperata a ridurre la disoccupazione femminile dello 0.9%.
La CGIA di Mestre pone in evidenza che, rispetto alle altre regioni con cui viene confrontato, la disoccupazione femminile si mantiene su “livelli di, come si dice, media classifica”.
Il tasso di disoccupazione, poi, di lunga durata, ovvero quando dura più di un anno, dà un segnale rispetto alla rigidità del mercato del lavoro. A questo riguardo, se nel 2008 la percentuale di disoccupati in cerca di lavoro da più di 12 mesi sul totale dei disoccupati è stata del 26,6% in Veneto, contro il 44,4% italiano, o il 33,5% dei Europeo e oltre il 35% piemontese e della regione tedesca di Stuttgart.
Per la CGIA di Mestre anche se, nel complesso, le valutazioni sono estremamente positive, rimangono, però, sul tappeto un problema strutturale di fondo: gli standard occupazionali europee sono ancora troppo lontani. Infatti, nella zona di Stockholm il tasso di occupazione è pari a 75,9% nel 2010 o nell’Oberbayern, Surrey, East and West Sussex e Stuttgart pari a, rispettivamente, 75,6, 75,1% e 73,7%.
In prospettiva, per la CGIA di Mestre, è necessario raggiungere l’obiettivo fissato dalla strategia di Lisbona per il 2010 con un tasso di occupazione del 70%.