Grazie alla Legge regionale numero 22, in Lombardia le donne, i giovani e le persone svantaggiate possono mettersi in proprio accedendo ad un apposito plafond di finanziamenti stanziati per incentivare la nascita di nuove imprese familiari, ditte individuali, ma anche società professionali, studi professionali ed imprese costituite in forma societaria. A darne notizia è l’Amministrazione regionale nel precisare come tale opportunità sia riservata a donne, giovani e persone svantaggiate di età compresa tra i 18 ed i 35 anni che vogliono avviare un’impresa o che l’hanno già costituita da meno di dodici mesi dalla data di presentazione della domanda. Le risorse a disposizione sono quelle relative al Bando dell’assessorato Industria e Artigianato con una dote pari a 30 milioni di euro; di questi ce ne sono a disposizione 12 dopo che 18 milioni di euro sono stati erogati a favore di 341 imprese, alla data dello scorso mese di marzo, ed a fronte di 658 domande presentate.
Per partecipare al Bando occorre che la nuova impresa, o quella costituita da meno di dodici mesi dalla data di presentazione della domanda, abbia la propria sede operativa in Lombardia; inoltre, se a presentare domanda è un’impresa costituita in forma societaria, allora al fine di poter accedere ai finanziamenti occorre che le persone svantaggiate, le donne e/o i giovani siano in possesso almeno due terzi del capitale sociale.
I fondi messi sul piatto con il Bando dalla Regione Lombardia sono finalizzati ad investimenti per i quali l’Amministrazione regionale interviene con un contributo che copre l’80% della spesa. Il massimale di contributo è pari a 150 mila euro per le imprese costituite in forma societaria, mentre per associazioni professionali e ditte individuali il minimo controvalore dell’investimento deve essere pari a 15 mila euro e massimi 30 mila euro. In questo modo le micro e le piccole imprese beneficiarie potranno avere la necessaria liquidità per crescere e per poter far fronte alla congiuntura difficile.