A seguito di un’alleanza tra la Camera di Commercio di Milano e la Regione Lombardia, a partire dal prossimo mese di marzo mettersi in proprio attraverso l’avvio di un’impresa sarà più facile grazie a nuove procedure che garantiranno una maggiore semplificazione. Questo perché le autorizzazioni per poter aprire un’impresa diventeranno telematiche dopo che la sola iscrizione alla Camera di Commercio di Milano si può effettuare già online dallo scorso mese di aprile 2010. Nel dettaglio, dal 29 marzo 2011 parte lo Sportello Unico Attività Produttive, il “Suap”, che metterà in rete tutti quei soggetti che devono fornire ad un’impresa le necessarie autorizzazioni per poter esercitare l’attività. I soggetti online, nello specifico, grazie ad una collaborazione con la Regione Lombardia, saranno le Asl, l’Arpa, i Comuni e tutte le altre Amministrazioni Pubbliche coinvolte.
Tutto ciò comporterà risparmi di tempo ed anche di denaro che per la sola iscrizione online alla Camera di Commercio, in accordo con un’indagine condotta attraverso gli studi dei commercialisti, quelli dei notai e quelli dei consulenti del lavoro, ammonta ad oltre 220 euro ad impresa.
Secondo quanto dichiarato dal presidente della Camera di commercio di Milano, Carlo Sangalli, in questo modo il rapporto tra l’impresa e l’Ente camerale viene sempre di più spostato sul canale telematico con il vantaggio di ridurre sia i costi, sia gli errori; ma questo, inoltre, permette all’impresa di avere a che fare con un minor numero di interlocutori, e di essere più competitiva. Insomma, mettersi in proprio a Milano tra poche settimane sarà ancora più facile in un’area del nostro Paese dove per ogni 16 imprese che nascono in Italia una nasce proprio sotto la Madonnina.
Lo sportello unico per l’avvio di un’impresa, già sperimentato in Lombardia a Varese, ha fatto registrare ottimi risultati a fronte di una elevata efficienza nel permettere alla nuova realtà imprenditoriale, in via telematica, di assolvere a tutte le procedure telematiche nei confronti delle Asl, dell’Inps, ma anche dei Comuni, Agenzia delle Entrate e Inail.