Si è tenuto nella giornata di ieri, lunedì 23 novembre 2009, un importante seminario nel corso del quale, tra l’altro, si è provveduto a presentare a Milano “Donne al lavoro in Ricerca scientifica e Sviluppo tecnologico“, un progetto finalizzato, attraverso l’emissione di un Bando, ad assegnare ben dodici borse di lavoro ad altrettante donne impegnate nei settori della ricerca, ed in particolare nel campo delle biotecnologie, dell’energia e dell’Information and Communication Technology (ICT). “Donne al lavoro in Ricerca scientifica e Sviluppo tecnologico” è un progetto realizzato dalla Provincia di Milano, ed in particolare dall’Assessorato alle attività economiche, formazione e lavoro, e dall’Assessorato alle pari opportunità insieme all’Afol Milano. Ogni borsa lavoro che verrà assegnata ha un valore pari a ben diecimila euro, e garantirà il giusto supporto economico alle ricercatrici per il loro inserimento professionale nelle università e nelle imprese.
Al Bando, la cui attivazione è prevista dal prossimo mese di dicembre, possono partecipare le donne, dottorande, laureate e/o dottoresse di ricerca che risultino essere inoccupate, occupate o disoccupate. Come ulteriore requisito di accesso serve o un’adeguata formazione post-laurea, attinente con le finalità del bando, oppure che la candidata dimostri d’aver collaborato in ambito scientifico con imprese, enti, fondazioni e/o università site nella Provincia di Milano oppure in quella di Monza e Brianza.
“Donne al lavoro in Ricerca scientifica e Sviluppo tecnologico” è un progetto che, tra l’altro, nasce anche da un dato di fatto: in Provincia di Milano, così come un po’ ovunque nel Vecchio Continente, la presenza femminile, ed in particolare di donne laureate in ambito tecnico e scientifico, non risulta essere omogenea, ragion per cui sussiste una sorta di “discriminazione” che deve essere necessariamente colmata. In generale, sempre nella Provincia di Milano, le donne lavoratrici sono in termini numerici il 15% in meno rispetto agli uomini, e non sempre questo accade perché la donna, per scelta, ha deciso di dedicarsi solo ed esclusivamente alla cura della famiglia e della casa.