Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha fornito nuovi chiarimenti a proposito dell’impiego di lavoratori con partita IVA attraverso la sua circolare n. 32/2012.
Il Ministero ricorda che la recente riforma del mercato del lavoro ha introdotto diverse novità sulla contrattazione di lavoro e su diverse nuove forme di ammortizzatori sociali e, di certo, ha anche apportato novità sostanziali anche sui lavoratori con partita IVA.
Infatti, grazie alla nuova circolare n, 32/2012, il Ministero intende chiarire alcuni aspetti previsti dall’articolo 69 bis del decreto legislativo n. 276/2003 dove si prevede una “presunzione” circa l’esistenza di una collaborazione coordinata e continuativa a progetto in caso di impiego di lavoratori con partita IVA in “monocommittenza”.
La circolare intende offrire, in regime analitico, le condizioni per l’applicazione della disposizione, si accompagna il Decreto Ministeriale del 20 dicembre 2012 con il quale sono individuati albi, ruoli, registri ed elenchi la cui appartenenza esonera dalla applicabilità della presunzione.
In particolare, la presunzione si realizza qualora ricorrano almeno due condizioni espressamente previste , ovvero che la collaborazione con il medesimo committente abbia una durata complessiva superiore a otto mesi annui per due anni consecutivi e che il corrispettivo derivano da tale collaborazione, anche se fatturato a più soggetti riconducibili al medesimo centro d’imputazione di interessi, costituisca più dell’80% dei corrispettivi annui complessivamente percepiti dal collaboratore nell’arco di due anni solari consecutivi.
Non solo, è anche necessario che il collaboratore disponga di una postazione fissa di lavoro presso una delle sedi del committente.
In merito alla postazione di lavoro fissa presso il committente, occorre ricordare che questo posto non deve necessariamente essere di uso esclusivo. Infatti, questa condizione si verifica quando il collaboratore possa usufruire di una postazione ubicata in locali in disponibilità del committente, indipendentemente dalla possibilità dio utilizzare qualunque attrezzatura necessaria allo svolgimento dell’attività.
La circolare permette di chiarire i diversi punti ancora controversi sui lavoratori che dispongono di partita IVA.